ATTO SECONDO

ATTO PRIMO - ATTO TERZO - EPILOGO


PARTE PRIMA

Una stanza in casa del commendatore Voswinkel. Appeso alla parete, il suo recente ritratto lo raffigura sorridente e con in mano una lettera la cui busta aperta giace sul tavolino accanto. Il comendatore stesso, da solo, ammira il quadro con manifesti segni di soddisfazione.

Il commendatore Voswinkel
Un'opera di pregio!
Pinto dal vero, mi somiglia in tutto.
Fu un'idea d'Albertina,
ell'ha davvero dell'intuizione.
(rievocando il passato)
Fu il più felice attimo che ho vissuto
quand'ebbi da Amburgo l'ambasciata
ch'io ero il vincitore del gran premio!
Che nobile artìsta;
non accettò un solo Luigi d'oro,
nè ciò che spese in tela e colori.
Sigari prima, e poi anche il quadro!
Di similari pregi in Alemagna
lessi finora solo nelle fiabe.
Che opera! Un bel...
(Thusman, pallido e sconvolto entra precipitosamente
e si getta esausto in una poltrona)

Il commendatore Voswinkel
(stupito e sconcertato)
Grand'ufficial! M'arrivi a quest'ora?
Che c'è? Che faccia fai!
Dimmi, che c'è?

Thusman
Commendatore, qui vengo a te,
con l'acutezza di Tomaso in tasca,
dopo una corsa dal Largo del Mercato ...
Mi vi affannai su e giù l'intera notte,
non vidi ancora il letto
nè chiusi occhio!

Il commendatore Voswinkel
(scotendo il capo, biasimando)
Grand'ufficiale! ...
Di già per la seconda volta
ti colgo su tortuose vie.
Vuoi che deplori il mio impegno paterno?
Continua pur su questa via,
persevera ognor così!

Thusman
(lamentoso)
Commendatore, caro!
Non insultarmi con i tuoi sospetti
(sullo stesso tono)
Senti dapprima l'infausta storia
M'odi, longanime.

Il commendatore Voswinkel
(seccato)
Sii breve, t'ascolto.

Thusman
(cominciando calmo)
Nel rincasare di notte
passo sempre innanzi al Comune
che, in quelle ore, silente
si erge nell'oscurità.
Oggi no: dalle finestre s'espandeva
sulla piazza un gran chiaror!
Una banda assordava
col sonar ballabili.
Cin bum, cin bum!
Toh, d'un tratto, dietro le vetrate,
che cosa vedo? ...

Il commendatore Voswinkel
(sprezzanie)
Bah!

Thusman
(torcendosi le mani)
Tua figlia; pensa, damigella Albertina,
nel suo abito nuziale ...

Il commendatore Voswinkel
Che? Mia figlia? Farnetichi?

Thusman
(piagnucoloso, ostinato)
Sì, tua figlia, lei, che al braccio d'un pivello
ballava un valzer frivolo.

Il commendatore Voswinkel
Ehi, Thusman, per Giove, vaneggí?

Thusman
(imperterrito)
Io
dal di fuori, busso, grido:
«Nobile madamigella,
a quest'ora ancora qui?
Non sta bene ballare,
e per di più con chiunque càpiti;
non per ciò conto di recedere!
No, a voi non potrei nè vorrei rinunziare!»
Finisco il mio dire,
e un inverosimile vortice,
ratto, rugliando m'afferra
e a spire rotanti, veloci,
involando mi va.
Un ballo pazzesco inizia violento
lanciandomi lungo la strada su e giù;
è un ballo da pazzi!
Mi libro, scagliato, costretto,
travolto, gui e su, su e giù!
Vedo a me d'intorno un mucchio di Thusman
che girano e rotano, che non stringoro
la dama ma una scopa per il manico.
(girando su se stesso)
(allucinato)
Dovunque sia: grand'ufficiali;
tutti Thusman, solo scope.
Tutto vola, guizza, cinge,
(infiacchendo)
gira, balla, rotea, salta...
poi, inconscio, vò bocconi.
Sul far del giorno mi ritrovo
(soffocato)
- è orribile, compagno mio -
sul monumento dell'Elettore,
ritto, in sua vece, in sella al destrier!
(Thusman e il commendatore si fissano a lungo. Il primo ingenuamente e senza sospetto, e il secondo fremente di rabbia a lungo accumulata e pronta a erompere).

Il commendatore Voswinkel
(esasperato)
Argomenti rancidi!
T'ha giocato l'aria fresca
dopo i ponce caldissimi
(sentenziosamente)
Fantasie, romanticherie,
non fan più per gli intelletti
chiari e pratici, aperti, equanimi.

Thusman
Asserisco che quell'orafo
è il diavolo in persona,
Belzebù o il dottor Faust!
Non mi fa che ammattir, torturar!...

Il commendatore Voswinkel
(meditabondo)
Baie! Fantasie!
I tuoi compagni all'osteria,
descrittimi da te,
ho individuato:
l'orafo Leonardo, Manasse, l'ebreo.
Sono entrambi brave persone.

Thusman
(sospirando)
Giudizio errato!

Il commendatore Voswinkel
Certo non son dei maghi,
poichè l'autorità
a questa professione
giammai darà via libera.
(scuotendo il capo)
Non sono negromanti! Affatto!
Bella trovata! Se con le frottole
le nozze a monte mandar volessi,
guai a te!
(montandosi)
Sgattaiolare farebbe comodo
al narrafavole. Infingitore!

Thusman
Con infondati dubbi tu m'insulti ...

Il commendatore Voswinkel
Scodellafavole ...

Thusman
... non devi screditarmi più a lungo!

Il commendatore Voswinkel
Infingitore!

Thusman
Sèntimi, senti ...

Il commendatore Vosivinkel
(accendendosi sempre più)
Per l'ennesima volta ti colgo
su tortuose vie.
Guai a te se fossero frottole . . .

Thusman
Senti ... senti ...
(S'ode bussare tre volte. La discussione s'interrompe di colpo. Thusman prende posizione dietro al commendatore. Manasse appare nel vano della porta, impressionando sinistramente i due).

Thusman

Santi numi! Lui, l'ebreo,
proprio l'un dei due messeri! ...
Certo anche l'altro seguirà.

(Manasse avanza)

(Thusman cerca di svignarsela, ma il commendatore lo ferma ghermendogli l'estremità dell'abito. Manasse, che da bel principio aveva puntato lo sguardo penetrante sul primo, distoglie ora gli occhi dallo stesso).

Manasse
(ben misurato)
Che vuole quel signore?
L'ho visto all'osteria
dove ristavo dal mio diuturno traffico;
al tocco, barcollando e fuor sé, n'usciva ...
Di lui non so altro.
(Thusman si lascia cadere gemendo su una sedia)

Il commendatore Voswinkel
(sprezzante)
Eccolo lì, lo smaltitor di sbornie!
(a Manasse, in tono d'affari)
Portate nuove a me, Manasse?

Manasse
Se porto nuove? e lo chiedete?
Una grandiosa improvvisata!

Il commendatore Voswinkel
M'incuriosisce ciò che avete escogitato...

Manasse
Vi stupirà! Voì solo avreste i frutti, voi!
Un'occasione che non è d'ogni dì...

Il commendatore Voswinkel
(con aspettazione) Beh?

Manasse
(con la pervicacia dell'ebreo)
Vi stupirà . . . proprio così . . anzi che no!

Il commendatore Voswinkel e Manasse
(incuriositi)
Che mai sarà?

Manasse
Ho un nipote, il buon Benjamin,
aitante giovane ricchissimo,
barone d'Austria - gran nobiltà -
che s'invaghì della figliola vostra.
Fatale amor. Vorrebbe unirsi a lei.

Il commendatore Voswinkel
(da prima un po' sorpreso)
Caro Manasse,
ma dimenticate il credo religioso antico
del vostro Benjamin?

Manasse
Di grazia, commendatore,
che può far quel poco d'acqua in gocce?
Non cambierebbe nulla ...
Riflettete a vostro agio.
Ritornerò qui con mio nipote
e a lui risponderete.

Il commendatore Voswinkel
(cercando di tergiversare)
Però ... però ...

Manasse
... riflettete . . .

Il commendatore Voswinkel
...Manasse ...

Manasse
... arrivederci. Fra poco tornerò.
Salute a voi, commendatore.
(via)

(Il commendatore si rimette daíla sorpresa)

Il commendatore Voswinkel
(deciso, a Thusman)
Ora che hai sentito, deciditi, sta in te:
un sì, o un no.

Thusman
(innervosito)
Terrò la mia parola!

Il commendatore Voswinkel
Dunque quand'è così ...

Thusman
... ma sì, ma sì ...

Il commendatore Voswinkel
... è tutto come prima, grand'ufficiale!

Thusman
Commendatore!

Il commendatore Voswinkel
Vecchio amico!

Thusman
Suocero caro!

Il commendatore Voswinkel
Amicone!

Thusman
Camerata!

Il commendatore Voswinkel
Ti rispetto!

Thusman
Riverito!

Il commendatore Voswinkel
Sei fido!

Thusman
Onorato!

Il commendatore Voswinkel
Mio buon Thusrnan!

Thusman
Voswinkel!

Il commendatore Voswinkel e Thusman
(a due)
È tutto a posto.

Thusman
Manterrò la parola data.

Il commendatore Voswinkel
Quand'è così, è tutto a posto.

Il commendatore Voswinkel e Thusman
Sul mio cor!
(Si abbracciano)

FINE DELLA PRIMA PARTE DELL'ATTO SECONDO


PARTE SECONDA

(Altra stanza in casa Voswinkel. Sul cavalletto un ritratto feminile appena abbozzato. Albertina si cccompagna al clavicembalo).

Albertina
Stormisce, fruscia, canta il bosco nel dolce april
ed anima e spirto ammanta quell'incantator ... (Edmondo appare sulla soglia con gli arnesi da pittore, e interviene, sommessamente, a sua volfa, nel canto)

Edmondo
(delicato)
Se quelle voci arcane sapessi esprimere,
vi splenderebbe il raggio eterno dell'amor.

Albertina
Edmondo
Stormisce, fruscia, canta il bosco nel dolce april
ed anima e spirto ammanta quell'incantator sottil.

Edmondo
Albertina!

Albertina
Edmondo!
(si vanno incontro, con affettoi

Edmondo
(giulivo)
Non manca che la marcia di Rossini -

Albertina
(meno giuliva)
e il buon umor paterno -

Edmondo
Sei preoccupata?

Albertina
No; no, purchè tu m'ami -

Edmondo
Tu dubiti sempre!
Eppur - Dio lo sa -
la tua essenza stessa
pervade tutto in me!
(indispettito)
Non i tuoi tratti,
che non so pingere ...

Albertina
Lo so, ti stancano queste sedute.

Edmondo
Su, da bravi!
(gaio)
All'opera con lena!

Albertina
(innamorata)
Ma prima dammi un bacio!

(In prosieguo Edmondo si affaccenda intorno ai suoi arnesi e prepara il lavoro)

Edmondo
Una dozzina è meglio!
(si baciano)

Albertina
Non basta -

Edmondo
- sprecona -

Albertina
- tirchio -
lo sai che in ciò ì grandi pittori
erano più magnanimi?

Edmondo
Questa poi se la digerisca un altro!
Ai tuoi occhi diverrò un gran pittore.

Albertina
(stuzzicando)
Intanto ti conviene intascare!
Incerta ...

Edmondo
... di che?

Albertina
... dell'arte tua ...

Edmondo
- dell'arte mia! Osal

Albertina
Vo' prove,
(abbandonandosi)
su, baciami! Caro, sempre voglio amarti.

A due:
di perenne amore!
(si abbracciano stretti)

Thusman
(entrando in quel momento rimane dapprima senza parole in mezzo alla stanza. Esterrefatto, con uno schiocco a mani alte, dà in un grido che gli si volge in falsetto)
Come?!!
(I due amanti sussultano e si sciolgono dall'abbraccio. Edmondo balza al cavalletto, e Albertina in una poltrona, in posizione di posa. Pausa penosa).
Come, come, damigella Albertina,
che stranezze sono queste?
Prima il valzer col pivello,
nel Comune, a mezzanotte...
e adesso, in pieno giorno,
questo subdolo contegno?
Giovin sposa, degradarvi volete voi?

Albertina
Sposa, chi?
A chi vi riferite, grand'ufficial?

Thusman
Adorabile darnina, a voi stessa!

Albertina
E lo sposo chi sarebbe?

Thusman
Ignorate forse che promessa
vostro padre v'ha da più d'un anno
proprio a me?

Albertina
(inquieta, indìgnata)
Mio padre?

Thusman
Sì, vostro padre -

Albertina
S'impegnò?

Thusman
S'è impegnato.

Albertina
Assurdo! Frode! Trania! È inaudito!

Thusman
Fatto sta che il genitore m'ha concessa
quella mano piccola, baciabile,
da oltre un anno a questa parte.

Albertina
(mostrandogli la porta)
Via di qua!

Thusman
Che maniere, che modi ...

Albertina
Via!

Edmondo
(presso il cavalletto, a Thusman)
Bada ...

Thusman
... sospettato, senza colpa . -

Albertina
... su, via di qua!

Thusman
...no, non vado, non mi muovo
fino a tanto che non finiranno
certi equivoci.

Edmondo
Basta!

Albertina
Via! Lo vo!

Thusman
No, Se v'ascoltassi, le dottrine
di messer Tomaso tradirei. -

Edmondo
(non potendone più)
Dannazione a te, demonio, ecco, prendi!
(gli dà due o tre pennellate di verde sul viso e lo spinge verso la porta, mandandolo via a finire fra le braccia del commendatore - l'antico compagno di scuola - che, appunto, stava entrando)

Il commendatore Voswinkel
(spalancando gli occhi)
Oh, Thusman! Camerata!
Spiegami questa eccentricità.

Thusman
(ancora salla soglia e piagnucoloso)
In modo indegno m'ha ripudiato
la tua figliuola ...

Il commendatore Voswinkel
Eh?

Thusman
... attribuendomi azioni indecorose,
indebite...

Il commendatore Voswìnkel
Eh?

Thusman
Poi, quel pittore, un ragazzotto imberbe,
che s'arrabbia e mi spennella il viso
arabescandomi...

Il commendatore Voswinkel
Che cosa sento? Questa è grossa!
Un fidanzato così bistrattato?

Albertina
(soffocando un grido)
Fidanzato?

Il commendatore Voswinkel
Sì. È cosa stabilita e sanzionata. Tu sposerai il grand'ufficìale Thusman.

Albertina
Scherzate?

Il commendatore Voswinkel
Non scherzo,
(giovialmente)
fra pochi giorni festeggeremo il fidanzamento!

Albertina
(fuori di sè)
Ohimè, vi preme di tradire
il vostro stesso sangue?
Ebben, lo dico in faccia a voi:
mai; giammai sarò sua moglie;
non posso sopportarlo.
M'è veramente odioso il vecchio sdolcinato
grottesco e rabescato;
di cuore lo detesto, quel «grand'ufficial»!
(cadendo fra le braccia di Edmondo)

Il commendatore Voswinkel
Che fate? Che vuol dire?

Thusman
Già, la damigella figlia
sembra fortemènte attratta
verso l'arte dei colori ...

Il commendatore Voswinkel
(alla coppia)
Ehi, dico, vi sciorgliete?
Ve lo impongo!

Edmondo
(teatralmente)
Anche a costo della vita
non desisto dall'abbraccíarla!

Il commendatore Voswinkel
Che?
(schernendo)
Ve', quale cavallena!
(volgarmente)
Dunque un volgare amorazzo
all'ínsaputa del padre ...
Munífico, perciò, in sigari .
e ritratti il genio con me!
Intrufolarsi in casa,
turbarmi la figliuola,
questo bramava lui!
Ah, bella pretesa:
sposar mia figlia ad un pinturicchio
di questo genere? ... morto di fame? ...
mai e poi mai!

Edmondo
(lasciandosi andare)
Scontate, su due piedi!
(con un ampio movìmento s'appresta a menargli una botta con la mazza da pittore)

Leonardo
(apparso improvvisamente nel vano della porta)
Alt, Lehsen, alt!
(Edmondo obbedisce inconsciamente)
Conviene moderarsi!
Voswinkel, l'impeto in voi chetate
e giudizio!

Il commendatore Voswinkel
(a Leonardo)
Beh, quel tono non mi va, non mi va giù.

Thusman
(bisbiglia al commendatore, stando al sicuro dietro al canapè)
All'erta commendator,
tieni il fiato

Edmondo
(trattenendo a stento il riso, si rivolge a Thusman)
Quanto a voi,
non temete nulla;
qualcun altro vi punì
inverdendovi per sempre.

Thusman
O ciel, la tinta incancellabile
per me significa: pensionamento. Oh!

Leonardo
Via, Thusrnan, non vi lamentate;
se recedete da questo connubio,
si cercherà e si troverà
la via di scampo per voi.

Albertina
Arrendersi costui
dovrà!
Mai e poi mai
sarò sua moglie;
non posso sopportarlo,
per nulla al mondo,
talmente m'è indigesto.
Giammai sarò sua moglie!
Mai, giammai!

Edmondo
Arrendersi costui dovrà!
Voglio ad ogni costo,
dovessi dare pur la vita,
ch'ella da me non sia separata mai, giammai! Thusman E' illecito, capitemi! Non vorrei, ne potrei mai,
giammai recedere,
si creda a me!
Ho data la parola.
Questo valga sempre!!

Leonardo
Prima o poi cederà,
s'arrenderà.
Arrendersi dovrà da sè;
all'evidenza non resisterà.
Sono certo!!

Il commendatore Voswinkel
Non lo farà,
non cederà.
Guai a lui!
Non lo può,
guai a lui!
Se lo fa,
saranno guai!
Vedrete voi:
non lo farà;
fede terrà con lealtà;
ho la certezza che non lo farà.
Sono certo!! (A questo punto, nel vano della porta appare Manasse seguito dal nipote, il barone Bensch. Silenzio improvviso).

Barone Bensch
(osserva uno per uno con l'occhialìno: indi con sussiego e con la voce nel naso si rivolge ad Albertina)
Ehm, eh, eh, cara pulzella,
io medesimo giungo apposta
per prostrarmi davanti a voi.
L'intendo solo verbalmente,
questo si sa.
Un mio pari non deve inchinarsi mai,
nemmeno a Mosè stesso
o ad altro sire!
Idealmente, beninteso...
Per contro adesso bramo darvi
un vero bacio; voi, se credete,
ricambiatemelo...

Edmondo, Thusman, Leonardo e il Commendatore Voswinkel Che ímpudente, che sfrontato;
inurban, incivil, grossolan,
sbandierator d'arroganza e albagìa
e d'altre vacuità!

Barone Bensch
(tenta di abbracciarla)
...io t'amo, t'arrendi bambola simpatica!
(Bensch insegue la giovine impaurita che corre per la stanza)

Leonardo
(accoglie Albertina e respinge Bensch)
Ah no! Barone mio,
questo non va e non si fa,
e, inoltre, a nulla approda;
siete pur uomo di mondo
(fingendo cordialità)
Siamo amici!
(volgendosi a Manasse)
Abbracciate Voswinkel, Manasse,
(a mo' di scongiuro, ma in tono sereno)
Thusman, a voi Bensch stringa la mano.
(piuttosto con gravità)
E siate tutti concordi, ilari e lieti!

(Egli batte tre volte le mani - sincronicamente coi piatti dell'orchestra - e Thusman e Bensch cominciano a librarsi su e giù per la scena. I due amanti si riuniscono).

Quest'è uno dei tuoi trucchi,
tu, prestigiator dannato!
(al commendatore)
Commendatore, senz'indugio
l'orafo prendete al laccio;
(esibisce una corda e gliela passa)
eccovi la cànapa.
Tutto sta in voi, agite con lestezza.
Commendatore, fate presto.
(accennando a Leonardo)
e lo renderete innocuo.
Tutto poi s'aggiusterà!

(Il commendatore prende il laccio e due volte tenta invano di accalappiare Leonardo. Al terzo tentativo prende invece Thusman e Bensch che si fermano immediatamente. Ma, in compenso, cominciono a ballare il Commendatore e Manasse).

Thusman
(ridendo nervosainente)
Guarda! un ballo a improvvisazione!
L'arcigno giudeo costretto alla ridda
come un tondello di rapa.
Perfino il degno Commendatore
s'accorda il ruzzo dei salti,
danzati ai suoni che il mago, maestro di ballo,
allegramente ritma col basso.
Divertentissimo! Ah, che trovata! Ah ah ah!
(d'improvviso s'interrompe la danza. Voswinkel cade sfinito in una poltrona)

Manasse
(volgendosi imbestialito verso il Commendatore ma non senza una certa maestosità)
Ascolta, Melchiorre Voswinkel,
hai congiurato contro dì me
allenandotì con Sàtana.
Maledetto sii perciò.
Senti:
Tu e il tuo ceppo estinguetevi
qual vile còva di strìgidi;
possa gramigna l'uscio tuo sbarrar;
entri l'inedia nella tua dimora
fino all'osso spolpandoti.
La maledizione su te!
Odimi ancor,
(alquanto solenne)
Che tu vada a mendicar cencioso e lògoro;
sii scansato dal popolo come un cane idrofobo
finchè non cadrai quale un frutto fracido,
e guai a te!
(fanaticamente)
Oh! Guai a te!
(Manasse si allontana di corsa insieme con Bensch. Tuffi in scena rimangono allibiti)

Coro interno
Maledetto sii,
maledizione per sempre su te!
Oh!
(Voswinkel e Thusman svengono)

Leonardo
(alla coppia)
Questa farsa non conturbi il vostro cor.
Confidate, farò per voi ciò che potrò:
Nel frattempo, tuttavia, vi consiglio di lasciarvi.
(a Edmondo)
Ora, tu verrai con me.
(gli amanti si accomiatano con uno sguardo)
Animo, animo!
(esce)

FINE DEL SECONDO ATTO