(La mattina dopo. Una sala tutta infiorata in casa Voswinkel. Arredamento Biedermayer. Nel fondo, un velario divide la sala in due parti. Voswinkel è in attesa da solo.)

Un servitore
(annuncia quasi parlando)
Il nobile signore, grand'ufficiale Thusman.

Thusman
(entrando premuroso, con un mazzo di fiori in mano. Veste una marsina verde)
Accorro sull'ali dell'amor,
sperando che mi segua
su un cocchio di cristallo,
la capricciosa dea
dei fausti doni.

Il commendatore Voswinkel
(stringendogli la mano)
Lo spero anch'ioo con te, grand'ufficiale!

Il servitore
(come sopra)
Messer Manasse e il barone Bensch.

Barone Bensch
(affabile, al commendatore)
Suocero mio in spe...

Il commendatore Voswinkel
I benvenuti siate qui, Signori.

Manasse
(fra sè, senza rispondere al saluto)
Nei lacci miei cadrete, tutti quanti.
Preda sarete di Assuero!
(sottovoce, fregandosi le mani)
Un affaretto che frutterà...

Il servitore
(c.s.)
Gli artisti Leonardo e Lehsen.
(entrano Edmondo. in abito da vìaggio, e Leonardo, che lo segue)

Il commendatore Voswinkel
Che? Il caro artista è pronto per partire?
Si può saper qual è la vostra méta?

Edmondo
(con calore)
Deluso amore, verso un ideal di opere,
mi spinge a Roma eterna.

Il commendatore Voswinkel
(tra sè)
Oh, questa poi m'è nuova, arcinuova

Edmondo
Qui convocato fui?

Il commendatore Voswinkel
Sì sì.

Edmondo
E perché mai?

Il commendatore Voswinkel
Lo saprete allorchè ognuno mi avrà ascoltato.
(con un cenno ad accomodarsi sulle seggiole che i servi stanno, appunto, recando. Viene offerto anche del vino che Thusman e Manasse declinano. I pretendenti hanno preso posto. Leonardo e Manasse dietro a loro)

Il commendatore Voswinkel
(schiarendosi la voce)
Signori pretendenti; cari amici.
mi sento triplicato dentro il cor,
e tripartita s'è per voi la stima!
(a Thusman)
Tu sei l'amico, grand'ufficiale, probo
e tutto virtù, di cuore puro
(Thusman gli stringe commosso la mano)
(a Bensch)
Barone, voi, eccellentìssimo spirito
(Bensch annuisce)
eclettico, intellettuale e altresì colmato
di ricchezze e fastosità, provetto dilettante
di viola da gamba e d'altro ancora
che neanche si sa...
(a Lehsen)
Edmondo Lehsen, l'artista che commuove
e che va elevandosi ognor
a eccelse altitudini!...
Ognuno di voi tre m'ha scosso e altamente
onorato aspirando a fare felice e prospera
mia figlia.
Ohimè, perchè non ne ho tre di figlie?!
Se trigemina fosse venuta al mondo
la creatura, allora ognuno di voi,
- da codesta trigeminatura - si vedrebbe
un'Albertina a fianco.
Basta!
Ho perciò deciso, mio malgrado,
che arbitra imparziale sia la sorte

I tre pretendenti
(interrompendo, allarmati)
... cioè?...

Il commendatore Voswinkel
... tre scrigni sigillati sono qui. Eccoli!

I tre pretendenti
Tre scrigni?

Il commendatore Voswinkel
Chi sceglierà lo scrigno contenente
i tratti di Albertina...

Leonardo
(sottovoce)
... ben detto...

Manasse
(sottovoce)
... quest'orafo insidioso...

Il commendatore Voswinkel
... otterrà la mano sua.

I tre pretendenti
Sta ben.

Il commendatore Voswinkel
È chiaro, o no?
(guardando in giro)
Siamo intesi?

Il commendatore Voswinkel
Chi detta legge qui: sei tu.

Edmondo
Confido nell'amore. M'assista amor!

Barone Bensch
Rispetto la maggiorità.
Decida maggioranza allor!

Il commendatore Voswinkel
(soddisfatto, con importanza)
Allora abbia inizio questa gara.
(ai pretendenti)
Vi discostate.

I tre pretendenti
Lei vien...
(Si apre il vel1ario nel fondo. Ne esce Alberina in abito da sposa. Si scorge un tavolino, fastosamente ornato, e sullo stesso i tre scrigni. I pretendenti si entusiasmano alla vista di Albertina)
... quale beltà!

Edmondo
Oh, venustà!

Thusman
Una peschina rosea...

Barone Bensch
... gradevole...

Thusman e Bensch
... rosee gote, vita sottil ...

Edmondo
Amor!

Tutti e tre
Ell'è la perla nella conca.
Albertina!
Quale beltà e giovanil freschezza!
Conquistatrice angelica, irresistibile.

Edmondo
Che venusà e quanta grazia!
Radiosa aurora! Da sempre la sognai così...

Thusman
Danzava in questo abito...

Barone Bensch
Ve l'ideate quando ella sarà baronessa, nobile...

Albertina
(titubante)
Signori miei, vi do il benvenuto.
Giovare possa a voi come a me la sorte,

Edmondo
Oh, speme!

Thusman

Obbligato!

Barone Bensch
Senza dubbio!

Albertina
(fra sè)
Vinca colui che amor
ha fatto ardere nel mio cor.

Thusman e Bensch
Cara, dolce, fresca, bella,
vago fiore, gemma d'oro...

Il commendatore Voswinkel
Successo pieno.
Sono molto lieto.

Edmondo
Negli occhi i rai sfavillano!...

Thusman
... e le manine piccole...

Barone Bensch
Ve l'ideate quando ella sarà nobile, sposata a me?
(i pretendenti si muovono intorno ad Albertina. Soddisfatto il commendatore va dall'uno all'altro)

I tre pretendenti
Albertina, in Berlino sei tu
la più soave giovane!

Il commendatore Voswinkel
(avanza e riprende il tono ufficioso)
Il primo aspirante è il grand'ufficiale;
poi tosto voi, barone Bensch, per censo,
il Lehsen, più giovane, s'adatti.
Quest'ordine mi sembra il pìù acconcio
(Bensch e Lehsen, a un cenno del commendatore, si ritirano in una stanza attigua)

Thusman
(incamminandosi ancora titubante)
Nel pitico santuario dunque si entri:
Eros, Fortuna, celesti dèi, mi affido a voi!
(egli varca la soglìa della retrostanza. Silenzio, ansietà)
(la scena sì oscura lentamente)

Thusman
(ritornando con uno scrigno)
Che originalità:
arabìci segni accoppiansi con quelli gotici!
(leggendo)
«Chi sceglie me, avrà ciò che giammai sperò.»
Forse speravo io quando andavo struggendomi
l'animo ferito?
Commendatore! Il balsamo lo trovo qui:
scelto ho gìà!
(si procede all'apertura dello scrigno)

Coro interno
Nei tuoi volontari guai
d'ora in poi non ricadrai.
Ciò che trovi è ben più.

Thusman
(sgomento, si mette le mani alla testa)
Che è ciò? Un libro, no...
Dei fogli in bianco!
Sconfitto, vinto sei!
Speranze vane!

Coro interno
L'ignoranza vincerai,
la sapienza acquisirai.

Thusman
Tutto finì. Via! Vo' ai ranocchi!

Leonardo
Non vi fischiano gli orecchi?

Thusman
Queste incoerenti solfe?

Leonardo
(avanzando)
Ascoltate:
(con fermezza)
In mano avete una rarità!
Intascate pure il libro.

Thusman
(obbedendo)
Poi?
Il libro più prezioso, qual è per voi?

Thusman
(lamentevole)
Eh sì! Quanto sognai Giovanni Beer
e le sue teorie sul dualismo
che esiste fra il canto e l'armonia!

Leonardo
Frugate in tasca!

Thusman
(attuando)
Che?
(n'estrae un enorme libro in folio)
Beer, Beer! «Musica militans»!

Leonardo
Un codice che abbraccia l'intero scibile,
ognora alla mano!!

Thusman
(fanciullescamente fuor di sè dalla gioia)
Il Beer! Il grande Beer!
(si allontana dì corsa, definitivamente)

Il commendatore Voswinkel
(avanzando)
Barone Bensch, orsù, tocca a voi.

Barone Bensch
(entrando dalla stanza attigua, gira lo sguardo intorno astutamente)
Ser Thusman tombolò! A me il sentiero d'oro!
(va nella retrostanza e ritorna con uno scrigno fra le mani)
È un aureo scrigno, ornato tutto
di smaglianti scudi!
(legge a mezza voce)
«Chi sceglie me; lietò ne sia quanto può.»
(commentando)
Eh già, gli scudi sono il mio ideal...
lo è però Albertina altresì.
Perchè indugio? Scelgo questo qui!
(riesamina ancora lo scrigno e poi lo consegna)
(si procede all'apertura del secondo scrigno)

Coro Interno
Guadagnasti tutto ciò
che in te brama e duol formò;
gioco è il resto e ingannator subdolo.

Barone Bensch
(stomacato)
Che? Una borsa vuota? Si scherza?
Di borse vuote non mi occupo.

Coro interno
Spingere, spingere, mai fermarsi
onde i commerci fioriscano!

Barone Bensch
(ad Albertina, con voce nasale)
Ecco a voi, cara,
la nuziale spòrtula...

Manasse
(d'un tratto riconosce l'oggetto, fuori daì gangheri)
Dio dei miei padri!
Dammi la borsa!
Per ottenerla ho venduto l'anima -
(alzando le mani tremanti)
trecento anni, trecent'anni fa!!
(stende la mai afferrare la borsa)

Barone Bensch
Via! Vecchio cenciaioul!
Ora è mia proprietà!! Va là, Sàtan!

Manasse
Serpe! Scorpione! Arpia!
Figlio d'una biscia!

Barone Bensch
Strozzino!

Manasse
Tu, frutto bacato del mio ceppo!
(disperati, lottano muti e tentano di strozzarsi a vicenda; voltandosi spariscono dalla porta. Tutti rimangono interdetti sotto l'impressione della scena grottesca.)

Leonardo
(rompendo il silenzio)
Lo sgomentevole
vecchio istrione giudeo,
in ultimo se ne partì!

Il commendatore Voswinkel
(ricordandosi del proprio ruolo)
Edmondo Lehsen, adesso a voi.

Edmondo
(si avvicina)
Ancora tutto è dubbio,
ma non dispero più. Sperare vale!
Si triplica in me ogni speranza.
Felicità afferri la mia mano.
(egli si precipita all'impensata sul terzo scrigno e vi legge, esaltandosi, la scritta):
«Chi seglie me, la sospirata gioia avrà.»

Coro Interno
Sì hai vinto!
Lègger puoi
il suo amor negi occhi suoi.
(nel frattempo lo scrigno viene aperto)
Ciò che fu non torna più.
Così vuole il destino

Edmondo e Albertina
(si abbracciano)
Voglio sempre amarti di perenne amor!

Coro Interno
Alla mèta, sognator,
fedele ti desti amor!
Sì, hai vinto! Ve' l'amor!

Edmondo e Albertina
Sempre, sempre amor vivrà!

Il commendatore Voswinkel
(soddisfatto va incontro a Leonardo)
Tutto bene si compì.
Lealmente si agì.
Grazie!

Leonardo
Ogni singolo gioì,
chè 'l suo sogno s'adempì!

Il commendatore Voswinkel
(con esagerato entusiasmo)
Giusto! Giusto, sì!

Edmondo e Albertina
Amor puro vinse qui!

Leonardo
(afferrando Edmondo per il braccio e traendolo seco: forte e deciso)
(con un gesto analogo)
Si va a Roma!
(escono)

Coro interno
Si va a Roma!
(il commendatore e Alberlina corrono alla finestra e agitano i fazzoletti).


FINE DELL'OPERA