GUSTAVO MACCHI

DIE MEISTERSINGER - I MAESTRI CANTORI

II. L'OPERA MUSICALE

Quando, Wagner s'accinse alla composizione musicale dei Maestri Cantori una dozzina d'anni prima della prima rappresentazione (Monaco - Teatro di Corte - 21 giugno 1868), la sua arte aveva già raggiunta la completa espressione; il suo stile personale, dal Lohengrin innanzi, s'era purificato e condensato nella creazione dell'Anello del Nibelungo, giunta fin d'allora già al secondo atto del Sigfrido, ed aveva assunto la sua forma perfetta in Tristano e Isotta. Per quanto diversa nella sua, struttura la commedia musicale dei Maestri Cantori segue gli stessi intenti, aspira allo stesso ideale delle tragedie e dei drammi, nel fondere poesia e musica in un tutto indissolubile. Certo parecchi nuovi elementi hanno condotto Wagner forzatamente ad usare forme diverse, per esplicare i caratteri, le idee fondamentali, l'ambiente.
Giova qui ricordare, per ben entrare nello spirito della nuova opera d'arte wagneriana, i concetti dominanti sui quali essa si basa. Carattere proprio della musica è quello di suscitare direttamente, dentro di noi mentre le altre arti descrivono - stati d'animo, sensazioni, immagini le quali si ripetono ogni volta che si ripete la combinazione musicale che le ha per la prima volta suscitate; la musica agisce cioè, diversamente dalle altre arti, nel tempo. I compositori di tutti i tempi hanno compreso sempre più - meglio questa funzione della musica, e si sono serviti delle modificazioni che una combinazione armonica, o melodica, di suoni può subire per graduare, svolgere sensazioni e immagini, in relazione con il modificarsi e lo svolgersidel pensiero e del sentimento cui la composizione è ispirata. Dalla monodia si è giunti così nella musica pura, alla sinfonia di Beethoven.
Wagner, il quale più di ogni altro si rese conto di questa facoltà della musica, se ne valse per fonderla col dramma, e con tutte le altre arti, col creare il 'leitmotiv' in italiano 'motivo conduttore' o, meglio, 'evocatore'. Nato dallo stato d'animo suscitato nel musicista dalla poesia e dal carattere drammatico di una situazione o di un personaggio, o da un elemento ambientale, si identifica con esso, così da poterne riflettere tutte le vicende riapparendo nelle proprie innumerevoli modificazioni ritmiche, armoniche, di colore strumentale, che la tecnica musicale moderna rende possibili.
Il dramma, o la commedia, non son più dominati dalle esigenze dei singoli elementi musicali, esigenze melodiche assolute della voce umana, degli strumenti e dell'effetto sinfonico per sè stesso, ma dalla poesia tragica, drammatica, o comica - dal pensiero, dal sentimento, unicamente. Wagner ha risolto così il problema di pensare in musica concependo i suoi personaggi al tempo stesso nel loro carattere, nelle loro parole, e nella espressione musicale del loro animo e dell'ambiente nel quale l'azione si svolge.
Come abbiamo più sopra avvertito, questo concetto fondamentale dell'arte wagneriana, non solo non impedisce, ma impone ad ogni opera la necessità di una diversità dalle altre, di una propria fisionomia; e ciò soprattutto è il caso dei Maestri Cantori. Gli dei, i giganti e gli Albi dell'Anello del Nibelungo, agiscono individualmente e non potevano, per così dire, cantare in coro. L'ambiente nel quale svolgono la loro azione è quello primordiale della natura; e da altro essa non poteva essere evocata che dalle stesse sue voci, musicalmente tradotte; nel Tristano stesso non potevano cantare che i cuori umani, sullo sfondo del mare, del cielo stellato, della solitudine di Kareol. Diverso era il compito nei Maestri Cantori. Intorno a loro era tutto il popolo di Norimberga; l'ambiente era caratterizzato da forme e immagini strettamente legate alla loro vita; ma vero è pure che in mezzo a tutto ciò vivono anime umane, dell'umanità eterna di tutti i tempi. Perciò i temi conduttori dei Maestri Cantori hanno origini diverse, e secondo le origini loro assumono una particolare funzione, e possono classificarsi in tre gruppi:

i temi che si riferiscono ai caratteri dei singoli personaggi dell'azione, agli stati d'animo di Walter, di Eva, di Hans Sachs, di Beckmesser;

quelli che si riferiscono agli stati d'animo collettivi del popolo, ai caratteri della comunità;

quelli che suscitano l'ambiente storico, di tempo e di luogo,

Questi ultimi - più che col ritorno loro - funzionano da motivi conduttori con il ripetersi del loro carattere ritmico, della loro fisionomia generica soltanto, formando intorno ai personaggi come una atmosfera: tali sono il corale che inizia la prima scena, detto, del battesimo, quello del Giordano, in bocca a David, il corale a Sachs, le leggi della tabulatura, ecc. i primi invece - quelli delle intime emozioni di Walter, Eva e Sachs, e dello stizzoso Beckmesser, nonchè quelli della festosità di Norimberga, il suo motivo pastorale, e i temi degli allegri garzoni - svolgono la loro azione come nelle precedenti opere di Wagner. Da ciò lo stile musicale dei Maestri Cantori acquista la fisionomia tutta sua particolare, che s'afferma fino dal preludio.
Anche preso a se, come pagina di musica sinfonica - e come tale ben noto al pubblico dei concerti il preludio, o meglio l'ouverture dei Maestri Cantori è una costruzione monumentale di mirabile effetto. Ma a bene intenderlo nel pensiero, l'uditore non può arrivare se non dopo aver assistito a tutta l'opera, nello svolgersi della quale i temi, presentandosi con l'azione, e chiariti dalla parola, assumono un preciso significato, di modo che la musica suscita nella mente dell'ascoltatore, come in uno schizzo dallo più semplici linee, l'idea generale della commedia nel suo elevato contenuto, per così dire, nella sua morale.
Nel trasparente e poderoso tono di 'do' il compositore-poeta ci presenta anzitutto la corporazione dei Maestri Cantori, in tutta la sua gravità pomposa e un po' pedantesca, dai principii intangibili, ma pur degni di rispetto, se anche spinti lino all'assurdo.
È, in ritmo di marcia il tema dei Maestri

il quale, a vicenda con altri temi similari, ora ampiamente svolto, ora accennato frammentariamente, metterà sempre, ove occorra, i personaggi nel loro ambiente. Ma non appena raggiunto il suo completo sviluppo, ecco contrapporglisi, in un breve episodio un altro tema, quasi timido, esitante e pure splicito, preannunciare, più che a rappresentare, l'elemento opposto, dal cui contrasto nascerà la commedia; al tema dei Maestri, - l'arte tradizionale, la fredda legge - l'arte nuova e la passione d'amore, il tema dell'amore nascente che a un

tempo stesso sarà caratteristico di Walter e di Eva e dello stato d'animo di simpatia ardente che fra essi nasce. Ma tosto con maggior splendore riappare la potenza dei maestri, nel tema del loro simbolo corporativo, che fluttua solennemente al vento, il tema dello stendardo

che nell'opera riapparirà, quasi sempre poco variato, quando s'afferma la sovranità, la prevalenza della corporazione. I due temi affini s'adagiano in un largo sviluppo variato agilmente lino a sboccare in un largo tema che canta ampiamente in tutta l'orchestra, il tema della passione dichiarata - di Walter per Eva - che sta nello stesso tempo a simboleggiare l'arte nuova, che entra in lizza contro quella convenzionale dei Maestri

e che ritroveremo nel suo completo sviluppo alla fine dell'opera, nella canzone di gara. La lotta per l'arte e per l'amore si acuisce. Il tema dei Maestri (1) riappare stizzoso, comicamente travestito dall'istrumentale, in tempo accelerato: Beckmesser si fa competitore di Walther, che gli oppone il suo ardore impaziente, col tema

finchè - quasi a significare che non è necessario che la vecchia arte sia distrutta, perchè la nuova possa vivere, continuandone ed avvivandone la gloria - i tre temi più importanti (nn. 1-3-4) coronano, fondendosi, in un chiaro e magistrale insieme, il preludio, nel trionfo dell'Arte e dell'Amore.

ATTO I. - Nell'interno della chiesa di Santa Caterina, presentataci dalla scena, ci introduce musicalmente, accompagnato dalle voci dei fedeli, dei quali solo gli ultimi si vedono, in continuità tonale col preludio, un corale immaginato da Wagner nel colore dell'epoca, che non è propriamente un motivo conduttore, in sè, ma stabilisce il tipo ritmico ed armonico di tutte quelle figurazioni musicali che varranno ad ambientare storicamene l'azione durante l'opera, ed in pari tempo il carattere pio e grave dei buoni Norimberghesi; è, in ragione del contenuto del testo, il cosidetto corale del Battesimo.

Durante questo corale si svolge un'azione mimica fra Eva, inginocchiata accanto alla sua fantesca, Maddalena, nell'ultima fila dei banchi, ed il cavaliere Walter, appoggiato ad un vicino pilastro della navata. Ciò che avviene nei loro cuori, e gli occhi tentano comunicarsi, la musica suscita nell'uditore, incastrando fra un versetto e l'altro del corale, con delicati colori strumentali, i temi dell'amore nascente (2) dell'ardore impaziente (5) e da ultimo un accenno al tema della passione dichiarata. Si noti la serie continua di spunti ritmici caratterizzanti tutti gli episodii dell'azione fra Maddalena, Eva e Walter, in modo mirabilmente suggestivo ed aderente alla parola, fino all'entrata del tema saltellante che precede l'arrivo di David, e ne costituirà d'ora innanzi la caratteristica,

e gioverà, nel corso dell'opera, a caratterizzare anche i garzoni in genere. La scena con le donne che raccomandano il cavaliere a David, occupato nel suo andirivieni, si svolge su motivi già noti, e si chiude liricamente in una breve fusione delle voci, sulle parole «per te, dolce amor, per te sol l'allor del Maestro cantor!»col tema della passione dichiarata (4). La scena seguente fra Walter e David, assume, quando questi si dilunga a spiegare quel che occorre sapere, per diventar Maestro, un andamento comicamente grave, sui temi dei maestri, e l'anticipazione di figurazioni pedantesche che caratterizzeranno di poi la convenzionale arte dei Maestri; ma presenta, allorchè David parla del proprio apprendissaggio e del suo maestro Hans Sachs, un nuovo tema, detto di San Crispino, o di Hans Sachs come calzolaio,

che riapparirà in varie trasformazioni, anche come espressione del corruccio di Sachs, nel secondo atto, ed un altro - alla fine della scena, quando i garzoni, uscito Walter, si beffano di lui e di David, cantando la popolare canzone del serto - che resterà espressione dell'allegria baldanzosa dei giovani, proposta da David.

L'entrata dei Maestri sopravvenienti per l'adunanza è caratterizzata da un ritmo pieno di dignità e di sussiego, che avrà spesso un significato di complemento ai temi dei Maestri, quello dell'Assemblea, o della funzione magistrale.

Esso accompagna l'ingresso dei rappresentanti il consiglio della Corporazione, l'appello e i loro discorsi, ma cede, - quando prende la parola Pogner, per annunciare, magnificando la festa di S. Giovanni che si deve celebrare l'indomani, la sua decisione di offrire in premio al miglior cantore la mano di sua figlia Eva, sua unica erede - ad un altro tema affettuoso e bonario, e gioioso nello stesso tempo, il tema della festa di San Giovanni.

La offerta generosa di Pogner suscita prima un'esplosione di contento, sui temi della funzione magistrale (11) dei Maestri (1) e della canzone del Serto (10) scanditi da quello del San Giovanni (12) in movimento accelerato. La discussione, cui confusamente partecipano tutti i Maestri, fra i commenti dei garzoni, è interrotta dall'entrata di Walter, che Pogner presenta all'Assemblea fra la contenuta sorpresa dei Maestri, come competitore al titolo di Maestro per poter partecipare alla gara dell'indomani. Un tema di carattere cavalleresco, franco e un po' spavaldo, che sarà d'ora innanzi il simbolo del cavaliere-poeta, il tema di Walter

ne accompagna l'ingresso, e di qui si inizia la movimentata, varia, melodicissima scena finale dell'atto.
Al tema di Walter, si contrappone, quasi una caricatura di esso, la gelosa invidia del marcatore Beckmesser

che partecipa al primo interrogatorio di Walter, sulle sue condizioni e le sue origini. Ma quando a Walter si chiede ove abbia appreso l'arte della poesia e del canto, e quali siano stati i suoi maestri, la musica rompe in un impeto lirico, nella canzone improvvisata da Walter che preludia nella sua forma libera al canta dell'esame. Prima di questo la pedanteria sfoggia tutto il suo armamentario, nella arzigogolata lettura caricaturale delle leggi della tabulatura. Poi mentre Walter sale a malincuore, per l'esame, sul podio, il marcatore si ritira dietro la sua tenda, per la funzione di segnare gli errori, e di là al canto, che Wagner inizia, si contrappone subito la malvagia stizza di Beckmesser

La battaglia fra i due elementi opposti si scatena. «Cominciam!» ha gracchiato il Marcatore; e Walter da quella parola, prende il soggetto del suo Inno alla Primavera, il quale, se non integralmente, nei suoi elementi costitutivi, sarà uno dei più significativi motivi conduttori negli atti seguenti:

Ma prima che Walter finisca, mentre in orchestra i temi si accapigliano, Beckmesser esce trionfante, con la lavagna piena di errori segnati, fra i Maestri a dimostrare l'incapacità del pretendente a Maestro, e ne convince la maggior parte. Solo Hans Sachs interviene, ottenendo un po' di calma, a favore del cavaliere. Il tema dall'Ardore impaziente (5) che egli ha intuito nell'alata melodia di Walter, accompagna il suo esordio, e la nascente simpatia dell'uomo e dell'artista giusto per il giovane poeta, si manifesta nel tema detto della bontà di Sachs, che nel secondo atto assurgerà a grande importanza:

La disputa si accende fra Sachs e Beckmesser, il quale ha il sopravvento ed umilia il poeta col tema del calzolaio, di San Crispino (9), e poichè questi incita Walter a continuare, gli suscita contro tutta la Corporazione. Walter è spacciato; i garzoni gli dànno la baia, danzando al canto della canzone del serto (10). Ma mentre i Maestri escono commentando la caduta dell'aspirante cantore, Sachs, rimasto a contemplare lo scanno vuoto, donde Walter sceso indignato, non può dimenticare l'arditezza e la passione dei canto del giovane cavaliere, i cui frammenti rappaiono in orchestra, subito sopraffatti, mentre un fagotto commenta ironicamente coi tema dei Maestri (1) la vittoria della pedanteria.

ATTO II. - È la vigilia della festa di San Giovanni, e la breve introduzione ce lo ricorda subito coi tema che alla festa si riferisce nel primo atto (12). All'aprirsi del velano, i garzoni stanno adornando le case, allegramente facendo giro tondo, al suono della canzone del setto (10). Ecco giungere, discorrendo con la figlia Eva, l'orafo Pogner; la sua tranquilla e serena gioia, la sua soddisfazione per la festa che si prepara, si adagiano su un motivo nuovo, detto motivo patronale di Norimberga,

al quale di sfuggita, a ricordare ciò che ha in animo Eva, si associano il motivo dell'Amore nascente (2) e, poichè essa spera in Sachs, quello di San Crispino, che si riaccentua, dopo che Pogner ed Eva son rientrati in casa, all'apparire di Sachs mescolandosi tosto ai motivi dell'inno alla primavera di Walter che non vuoi uscire di mente al vecchio poeta e che ha un suggestivo sviluppo nel monologo, sempre più commosso, di Sachs.
All'apparire di Eva, che viene a scandagliare il calzolaio, un tema nuovo si affaccia, pieno di grazia furbesca, il motivo caratteristico di Eva

che fa da sfondo al dialogo vivace e pieno di arguzia, e di sfumature delicate, e sottolineato dai motivi del corruccio di Sachs (9), di Walter e di Beckmesser. Il colloquio fra Eva e Walter, che s'annuncia col suo motivo cavalleresco e quello dell'ardore impaziente (13-5), all'interruzione da parte del guardiano notturno, fa posto ad un delicatissimo motivo, di ambiente poetico: il motivo della dolce notte estiva

pieno di suggestione, e che chiuderà poi l'atto, dopo le tragicomiche vicende che stanno per iniziarsi, con l'arrivo di Beckmesser, che impedisce a Walter, già scoperto e sorvegliato da Sachs, di lasciare la piazzetta, e lo obbliga a nascondersi dietro il tiglio.
Al bizzarro preludiare dello scrivano marcatore, Sachs ha portato il deschetto all'aperto e attacca la sua canzone biblica

per disturbare Beckmesser, acconsentendo a permettergli di cantare la sua serenata solo a patto che gli sia permesso segnarne gli errori, coi colpi del suo martello sulla suola.
La buffa serenata caricaturale

insieme alla canzone biblica sono la materia prima onde scaturisce nella fusione coi tema della bastonatura,

trattati a mo' di fuga, quella meravigliosa ed indescrivibile scena comica musicale d'insieme, chiamata la baruffa dei Maestri Cantori, che si spegne, al sopraggiungere del guardiano notturno, in uno spezzettamento susurrato dei suoi terni, per cedere il campo, al sorger della luna sulla piazzetta deserta, all'incanto placido della notte d'estate (20).

ATTO III. - La prima parte di questo atto è, delle due che lo compongono, quella tematicamente più interessante giacché in essa si presenta lo svolgimento della psicologia dei personaggi, e la soluzione della parte sentimentale della commedia. Subito il preludio dispone l'animo dell'uditore all'intimo dramma dell'animo di Hans Sachs, che si accorge di aver accarezzato un sogno vano, e rinuncia ad Eva, per fare la felicità di lei e di Walter. Un tema profondo e sentito, detto della commozione di Sachs, o meglio dell'umana saggezza

lo inizia sviluppandosi poi con innesti della canzone biblica (21) e svolgendo il corale di Sachs, che udremo nell'ultimo quadro, prima della gara (29), e suscitando nell'uditorio lo stato d'animo che Sachs ci rivelerà poi, nel suo successivo monologo filosofico. Primo - a interrompere la sua meditazione - viene all'aprirsi del velario David, ciarliero e contento dell'avventura notturna, che si presenta all'esame del Maestro col corale da lui imparato, il corale del Giordano

Rimasto solo, l'animo di Sachs ci viene rivelato nel monologo più che dalle sue parole, dal mirabile intreccio dei temi rievocati: del motivo patronale di Norimberga (18) in forma nuova, festosa, dell'umana saggezza (24), dell'amore nascente (2), della notte d'estate (20), poi della bastonatura (23), della serenata (22), del San Giovanni (12), finché l'arpeggio delle armonie del sogno

(il cui sviluppo completo lo si incontrerà poi prima del quintetto del battesimo) non annuncia l'apparizione di Walter. Il motivo della umana saggezza (24) predomina qui, in quella specie di lezione d'arte e di filosofia che Sachs impartisce a Walter nell'ascoltarne il sogno

e nel consigliano a dargli forma di canzone per la gara imminente.
È bene rilevare che la terza strofe della narrazione del sogno s'inizia nettamente con la forma del terna della passione dichiarata (4) in attesa di essere più perfettamente svolta nella canzone di gara, conquistatrce del premio.
Nella comica entrata di Beckmesser e nella sua scena con Sachs tutti i temi dell'avventura notturna, di Beckmesser maligno e invidioso, della saggezza umana, bastano - col loro mobile ricamo - a chiarire l'azione. Solo l'entrata di Eva che giunge, con la scusa della scarpina stretta, per cercare di rivedere Walter, a lei sottratto, durante la baruffa della notte, reca un nuovo tema squisitamente caratteristico della sua ansietà

e l'accompagna finché Walter non le appare, raggiante nel bell'abito di cavaliere, per ripetere a Sachs la narrazione del sogno, in forma corretta. Alla esplosione lirica alata di Eva, che abbraccia riconoscente Sachs, del quale ha riconosciuto la generosa bontà, Sachs bonariamente ricorda il pericolo che avrebbe corso, con la evocazione di Tristano e Isotta, attraverso i temi di Re Marke e dei tragici amanti. E attraverso ad accenni dei temi del corale del Battesimo (8) si viene al ben noto Quintetto del battesimo, preparato dalle Armonie del sogno (26). Esso, di mirabile ispirazione e fattura, costituisce a se una pagina di musica vocale rara in Wagner. (La sua prima annotazione risale infatti probabilmente al 1845, prima del Lohengrin). La seconda parte dell'atto - legata alla prima da un pittoresco quadro della festa che si prepara sulle rive del fiume Pegnitz - presenta di nuovo e di significante il magniloquente corale a Sachs, che

ne rappresenta la culminazione musicale, contornato dalle canzoni popolari delle varie Corporazioni, dalle danze, dalla marcia dei Maestri. La gara si svolge sui temi già noti e col trionfo del canto di Walter, ripreso dal popolo e la commossa scena della premiazione e il monito di Sachs termina l'azione, mentre l'orchestra la corona con un'amplificata rievocazione della chiusa dell'ouverture.