RAFFAELLO DE RENSIS

NUOVI ORIZZONTI

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In realtà, un certo processo di rinnovamento ed una certa diversità ed varietà di atteggiamenti caratterizzano non solo quest'opera, ma in misura maggiore l'opera concepita durante la guerra e scritta immediatamente dopo, La veste di cielo, e l'altra, Sly, entrambe rappresentate nel 1927.
Con La veste di cielo - dalla notissima fiaba del Perrault Pelle d'asino - entriamo nel campo del fantastico e del simbolico, non senza intenzione e fine morale. Una principessa, a cui nulla manca per essere felice, è tanto vanitosa che vuol possedere tre abiti impossibili: uno fatto di aria, l'altro di luna, il terzo di raggio di sole. Il principe innamorato s'avventura nelle, regioni eteree per cercarli, ma non li trova. Quando ritorna lo aspetta una sorpresa: il regno terrestre è distrutto e la principessa in miseria. Si dispera e si strazia, ma sarà ella a consolarlo, perché ora, nuda com'è rimasta, possiede tutte e tre le vesti di cielo... Non si nasce forse così?
In fondo è l'antico adagio:- non cercar lontano ciò che hai vicino; è l'antico assioma: il bene non è fuori ma dentro di noi. Significazione e morale che sono un riflesso del momentaneo atteggiamento del maestro.
La vesle di cielo vide la luce della ribalta a Monaco, in marzo.
L'altra opera invece - su libretbo di Giovacchino Forzano - fu la novità italiana della stagione scaligera del 1927-28. La tragica vicenda del poeta Sly sorpreso dal Conte di Westmoreland durante una delle sue pazze sbornie e poi da questo, atrocemente beffato col fargli credere, al risveglio, di essere un gran signore e di possedere l'amore della donna dei suoi sogni, col distruggere infine crudamente la doltissima illusione; la
romantica morte del poeta che si svena e mentre sta per esalare l'ultimo respiro rivede presso di sé la donna, che a traverso il tristo gioco aveva compresa e condivisa la segreta fiamma, accendono l'estro creativo ed aprono al musicista possibilità liriche e drammatiche per situazioni non comuni. Dramma e commedia interferiscono in tal modo che Wolf-Ferrari poté e seppe espandersi in voli melodici passionali e commossi, che sembravano estranei alla sua psicologia e ai suoi precedenti, mentre nell'elemento comico e ironico riaffermà l'esperienza sicura e il gusto, raffinato.
Queste due opere, dunque, lumeggiano aspetti, tendenze, aspirazioni che se non preludono ad un deciso mutamento di rotta, attestano varietà, elasticità di mezzi, ampiezza di orizzonti. Non può parlarsi, nel caso di Wolf-Ferrari, di ricerche assillanti per trasformarsi o deformarsi, poiché la sincerità della sua natura domina pensieri ed atti, e quand'egli s'invaghisce d'un soggetto lo tratta meglio che può senza sapere, senza curarsi di sapere, se sbaglia o indovina.