PAROLE DI SILVIA CAPPELLINI SINOPOLI IN OCCASIONE DELL'

INTITOLAZIONE DI UNA SALA AL MAESTRO SINOPOLI

ALL'AUDITORIUM DI ROMA

Desidero ringraziare tutto il comune di Roma, e tutti coloro che sono presenti per aver voluto dedicare questa sala al nome di Giuseppe Sinopoli, legando il suo nome per sempre, quindi, anche a quello della città. Desidero dire, che Giuseppe qui a Roma si è sempre impegnato con grande senso di responsabilità ed estremo rigore, ma anche con tanto entusiasmo e con la sua capacità di coinvolgimento che lo hanno sempre contraddistinto. Tutto questo lo ha fatto per portare la capitale a grandi livelli internazionali, quindi è un riconoscimento stupendo, per me rappresenta un momento particolare significativo e di grande emozione, anche perché a suonare questo concerto per la sua memoria, c’è l’orchestra da lui diretta [Staatskapelle Dresden] Giuseppe era legatissimo a loro, e l’affetto e la stima erano reciprochi un grande rapporto che raramente si verifica tra le orchestre e i loro responsabili. Un’orchestra che dirigeva dal 1992 e che attraverso un lungo lavoro minuziose attento lavoro, aveva formato se stesso e i musicisti in un rapporto all’unisono. Credo che questo sia il motivo per cui oggi è una delle orchestre più importanti del mondo. Grazie, grazie veramente.

[...] quando lui aveva in mente un progetto, un obiettivo, ci si buttava dentro con tutte le sue forze e con tutto il suo bagaglio culturale, perché ci teneva tantissimo e di solito ci è sempre riuscito a portare fino in fondo le sue idee. Si pensi per esempio l’ORCHESTRA DRESDA, che ha assemblato, seguito, amato, secondo le sue conoscenze, la propria volontà. In modo particolare e lo sentirete nel concerto, il suono degli archi, un suono che io personalmente non ho mai sentito in nessuna altra orchestra, cupo e smagliante nello stesso momento. A Roma portò avanti il progetto in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana crescendo insieme ai musicisti per diventare tra i migliori collettivi in Europa, e con coraggio proponendo al pubblico di Roma brani difficilissimi da eseguire e ascoltare quali quelli di Schönberg e Webern.

[...] come compositore era una persona equilibrata, amava tutte le sonorità con interesse maniacale, prendeva le partiture ed essendo compositore, le analizzava fino in fondo in tutti i suoi reparti. Vorrei ricordare anche un’altra passione, quell’attenzione che poneva nel dedicarsi ai giovani, aveva diretto l’orchestra giovanile di Fiesole, e aveva costruito un’orchestra giovanile cinese. Quindi seguiva in questo modo tutto il percorso che un’orchestra deve fare per poter essere tale e forse proprio per questo era ed e’ molto amato dagli stessi musicisti.
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