UN DOCUMENTO ECCEZIONALE:
GLI ULTIMI MESI DI VITA
DI FERRUCCIO BUSONI
NEL RACCONTO «INSIEME FREDDO
E PALPITANTE» DI UNO DEI SUOI
PIÙ DEVOTI ALLIEVI:
GOTTFRIED GALSTON



PRESENTAZIONE p. 5

PREMESSA
APPUNTI DI CALENDARIO p. 7

NOTE SULL'EDIZIONE E SUI MODI
DI CITAZIONE DELLE FONTI p. 9


RINGRAZIAMENTO p. 10

PARTE I


IL 'DIARIO' p. 11 [vedi estratto]

PARTE II

APPUNTI DI CALENDARIO DI
GOTTFRIED GALSTON RELATIVI ALLA
SUA VICINANZA A FERRUCCIO BUSONI
NEGLI ULTIMI ANNI DI VITA p. 147


INDICAZIONE DELLE FONTI p. 155

BIBLIOGRAFIA p. 157

NOTE AL TESTO p. 161

FIGURE p. 163

INDICE DEI NOMI p. 171

EDIZIONE ORIGINALE IN TEDESCO

Il Sole 24 Ore – MUSICA – Domenica 19.10.2003
n. 287 – pagina 43

DEGNI DI NOTA

BUSONI RACCONTATO DA UN AMICO

di Quirino Principe

Ferruccio Busoni (Empoli, 1° aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924) fu un esempio anticipatore di ciò che dovrebbe essere un musicista europeo. Italiano di nascita e per parte di padre (Ferdinando Busoni, eccellente clarinettista), italo-tedesco per parte di madre (la triestina Anna Weiss), italo-austriaco grazie all’aria respirata a Trieste, città in cui crebbe e si formò tra il 1871 e il 1878, tedesco al quadrato, gotico e nordico, per cultura e per indole, Busoni, quando l’Italia dichiarò guerra agli imperi centrali, scelse di vivere a Zurigo dal 1915 al 1920. L’esilio volontario in un Paese neutrale fu una rinuncia di natura etica, quasi sacerdotale. Vero sacerdozio, incarnato anche nella nobile esteriorità della sua figura, fu la sua attività di sommo e forse irraggiungibile pianista. Compositore di prima linea, fu pioniere di teorie musicali innovatrici. Nell’Abbozzo di una nuova estetica della musica (Entwurf einer neuen Ästhetik der Tonkunst, 1906) prefigurò le idee di «tonalità popolare», di «tonalità allargata» e di politonalità, teorizzando i sesti di tono. Ma nella musica realmente sua si mosse entro la tradizione tonale in un’area di tardo romanticismo. Soltanto in alcuni suoi lavori, come il Nocturne symphonique, la Sonatina Seconda, la Berceuse élégiaque del 1909 (la cui prima esecuzione ebbe luogo a New York nell’ultimo concerto che Mahler diresse in vita), Busoni si addentrò più a fondo nel linguaggio politonale, riadottando uno stile tardo romanico alla Reger in composizioni tarde come l’elegante Tanzwalzer del 1920, ma inoltrandosi di nuovo nel futuro con il suo lavoro estremo e incompiuto, l’opera Doktor Faust (1924).
Malgrado la grandezza del compositore e del teorico e l’altezza vertiginosa dello strumentista interprete, Busoni non è mai stato molto frequentato in Italia, dove lo studioso ha a disposizione due o tre sue biografie, in genere di autori stranieri e mal tradotte. Ora siamo in presenza di un libro d’alta qualità editoriale e di vivo interesse storico: il diario del pianista Gottfried Galston (1879-1959), amico e collaboratore di Busoni. Sono pagine nuovissime e imprevedibili per il lettore non soltanto italiano, e illuminano per la prima volta un’infinità di dettagli che nessuno conosceva prima del 2000, quando l’originale edizione in tedesco (Kalendernotizen über Ferruccio Busoni) apparve presso Noetzel a cura di Martina Weindel.

Di fronte a un libro che a ogni pagina offre un colpo di scena, sarebbe nostro dovere dire al lettore soltanto: «Leggi e scopri!».
Ma non ci priviamo del piacere di segnalare un lato umano, mobilissimo, di Busoni: la sua crudeltà nei giudizi (come quello su Eugen d’Albert pianista), la sua implacabilità, il suo odio per l’indulgenza. L’edizione italiana (ISMEZ) inaugura un progetto triennale che prevede, nel 2004, la pubblicazione del carteggio tra Busoni e i suoi genitori, e, nel 2005 quello con il pianista franco-ungherese Isidor Philipp (1863-1958).
Pezzi rari, 'bouquinage' d’alta classe.

***

Il Tirreno – Domenica 20.11.2003
pagina 23


CARTA CANTA
BUSONI NEL DIARIO
DI GALSTON


di Lisa Domenica

È il primo volume di un progetto che riguarda il compositore empolese Ferruccio Busoni.
Per l’anno prossimo è prevista la pubblicazione dell’epistolario di Busoni coi suoi genitori e nel 2005 con il pianista Isidor Philipp. Volumi importantissimi, per busoniani e non, che accrescono inaspettatamente, la conoscenza sul grande empolese, ancora troppo dimenticato in patria.
Il volume che è appena uscito, porta finalmente in Italia il diario di Galston, pianista austriaco, amico e collaboratore di Busoni per il quale nitriva incondizionata ammirazione. È una copiosa fonte di dettagli che gettano luce sugli ultimi mesi di vita del compositore dal dicembre 1923 al fino al 14 maggio 1925, circa un anno dopo la morte, quando Galston parla dell’allestimento del monumento funebre nel cimitero Friednau, osservando che «i lunghi sforzi degli italiani sono rimasti vani, FB non torna in Toscana». Ed ecco il giorno della morte nel 1924: «Oggi domenica 27 luglio tra le 4 e le 5 del mattino FB si è addormentato per sempre». Poi prosegue: «Sollevo il telo. Giallo, grande, pacificato il cranio calvo» e alla fine Gaston si chiede: «Chi continuerà la sua opera e il suo operare?».
Lettura avvincente e emozionante.


PRESENTAZIONE

Edward Weiss (1892-1984) ha celebrato fino alla fine dei suoi anni il giorno onomastico di Busoni nella città di New York, convocando da tutto il mondo chi della cerchia busoniana fu parte.
La fascinazione esercitata dal maestro è tale che ancora oggi vivono in diverse parti del mondo alcuni circoli busoniani, non sempre in contatto tra di loro.
Durante tutta la sua vita Busoni fu attorniato da quanti erano legati alla sua magnetica intellettualità e dalla sua sulfurea musicalità.
Le pagine di Gottfried Galston si leggono con rapimento, seguendo le tante illuminazioni che nessun'altra testimonianza ha tramandato. Tante sono le sorprese, le aperture e le intuizioni fino ad oggi mai conosciute, ma anche aspre le chiusure di chi fu il più straordinario intelletto del suo tempo.
Ciò che leggiamo affascinati ma purtroppo in extremis temporibus vitae suae, senza dimenticare che la sua chiusura verso l'Italia fu pari all'indifferenza e alla freddezza che l'Italia del tempo mostrava verso di lui.
Sebbene la narrazione abbia i toni accesi di una novella drammatica e colta, essa appare come una cronaca insieme fredda e palpitante, che si chiude verso la prevedibile conclusione tragica.
Noi oggi, a 80 anni dalla sua fine, pensiamo a ciò che l'Italia intera ha perduto per la sua assenza nella vita, non solo musicale, del tempo.
Questo vuoto è oggi parzialmente colmato dalla riparazione che l'iniziativa dell'ISMEZ sta preparando in nome della cultura italiana.
Questo primo libro pubblicato dall'ISMEZ, così scientifico e così umano, non è che uno dei tanti che Martina Weindel ha dedicato al musicista che fu protagonista e testimone della sua epoca, con una estrema attenzione critica.

Antonio Latanza
Direttore del Museo Nazionale
degli Strumenti Musicali, Roma


Giovedì 26 Giugno - Non vorrei vedere affatto FB - anche senza il divieto del medico. Lo spirito di Busoni è già morto, ci ha già lasciato. Si muove appena nel letto, un cadavere galvanizzato... una mummia dai tratti ingialliti...


CLICK TO ENLARGE

Oggi (venerdì 27 giugno) ho rivisto dopo 6 giorni il sofferente. La trasformazione del viso mi ha colpito. È ancora più pietrificato, più pallido. Grandi occhi smorti. Uno sguardo assente, folle. Le fosse delle guance più profonde e incavate. Gesti più decisi e non letargici come l'ultima volta. Al mio ingresso cominciò una scena violenta. La sig.ra Gerda si prese pesanti lagnanze e rimproveri. La sua disperazione per l'infermiera fatta entrare contro la sua volontà da due giorni. Si sente ingannato, defraudato, insultato...


BUSONI: GLI ULTIMI GIORNI
DI VITA NEL DIARIO
DI GOTTFRIED GALSTON

19 Luglio Sabato Non ho visto FB per un'intera settimana. Quando entro (verso mezzogiorno) sta ancora dormendo. Ieri sembra sia stata una giornata tremenda con violenti attacchi di ira.
Tutto a causa della birra Caramel (analcolica) che ora FB vuole per paura delle bevande alcoliche (!!!). Ieri gli diedero invece una Löwenbräu e la povera sig.ra Gerda dovette far fronte agli assalti e ai colpi del furente FB, del suo caro figlio maggiore (Benni). La sorella della sig.ra Gerda - riferendomene - fece una faccia seria e preoccupata.
La sig.ra Gerda cucina e prepara ogni tipo di cose appetitose per lui.
Ma i diabolici pettegolezzi - nutriti dalla lingua puntuta e guizzante di Rita, di Zadora raccontano le sciocchezze più orribili.
La sig.ra Busoni faceva morire di fame il marito, gli dava solo formaggio guasto e altre miserie.
Li
[la seconda moglie di Galston] disse molto giustamente: 'Se FB muore potrebbe anche succedere che accuseranno la sig.ra Gerda di avvelenamento!!! La miseria del mondo'.

Lunedì 21 Luglio Oggi alle 8 di sera sono andato da FB e ho potuto vederlo per un quarticello d'ora e parlarci. La sig.ra G.[erda] mi sussurrò nell'entrare: 'non parli di libri o letteratura ma chiacchieri soltanto del più e del meno, roba insignificante. Tutto il resto lo impegna troppo'. Nella camera da letto la luce elettrica totalmente oscurata: un 'claire obscure' crepuscolare. Riuscivo a vederlo solo confusamente. L'espressione del viso era cordiale. La debolezza deve essere molto forte. Mi chiese con partecipazione di mia moglie e di mio figlio. Gli raccontai dell'incarico di Li presso il Teatro Nazionale di Monaco. 36 costumi per fanciulle-fiore [la seconda moglie di Galston faceva probabilmente la sarta teatrale] per il Parsfal del festival dell'inizio di agosto. Un guadagno gradito, molto lavoro. Parlai poi di un film di animali, dove agiscono, commettono adulterio e flirtano solo gatti, cani, scimpanzé e serpenti, proprio come gli uomini. Questo portò la sig.ra Gerda a parlare di Chantecler [dramma romantico di Edmond Rostand]. Si parlò della grandezza ormai sbiadita di Rostand e della popolarità finalmente crescente di Anatole France inoltre dell'attenzione che André Gide nella sua classe e così ci trovammo - proprio dentro - là dove la sig.ra Gerda non voleva che si arrivasse. FB si mostrò stanco, non riusciva più a seguire e ci congedo. (Rita B[ötticher] era là - come ogni sera). Ecco il finale pietoso. Che possa non tormentarlo ancora a lungo...

23 Luglio Mercoledì Oggi ho potuto parlare con il medico: ecco le sue parole: la debolezza continua ad aumentare. L'effetto benefico dell'ultima medicina per iniezione è finito. Le iniezioni vengono sospese. - Per il resto silenzio...

Sabato 26 Luglio Dall'altro ieri sembra essere subentrato un ulteriore peggioramento delle condizioni. FB riconosce ciò che lo circonda solo a fatica. Parlare gli costa sempre più sforzo.

Domenica 27 Luglio Una leggera infiammazione alla gola mi impose prudenza e così l'altro ieri non andai da FB. Ieri però la preoccupazione mi spinse da lui. I giornali già propagano annunci di malaugurio che dovrebbero 'preparare al peggio'. Era subentrato un ulteriore peggioramento come mi dissero subito alla porta Lello [il figlio Raffaello] e l'infermiera. Era quell'ora odiosa (dalle 3 alle 4) in cui presso FB c'è sempre caffè e pettegolume. Lello e la sua giapponese, la nuova infermiera (a me antipaticissima), Benno [il figlio Benvenuto], Zadora... Questi sputava sdegno per le ingiurie ingiuste e violente di FB contro Flaubert. Così enumerò nel suo modo irrequieto e distratto le volte in cui FB aveva inveito ad ogni opera di Flaubert affermando che 'non c'era nessuno che avesse letto un'opera di Fl[aubert] fino alla fine. Tutto così noioso' e simili... Trovavo questo tipo di 'table talk', mentre dietro alla parete il maestro era in agonia, davvero privo di gusto verso 'il' maestro e ribattei (forse un po' bruscamente). Che 'le cose erano molto diverse'. Al che Zadora divenne insolente. Allora io mi scusai di essere in vita, tacqui - e ben presto me ne andai.
Non vidi la sig.ra Gerda.

Zadora 'au fond' è una persona cara e di buon cuore. Ma prima di tutto, come tutti gli allievi di una certa qualità, pieno di risentimento verso il maestro, da cui non riescono a liberarsi e secondariamente è 'nervoso' in misura spropositata. La sua formazione è la solita e i suoi giudizi sono un po'... giovanili. In verità ha passato i 40, ma è ancora un ragazzo in molte cose. Ieri per me - cosa che mi succede raramente - andava al di là delle mie forze, dovermene stare nella stanza accanto a quella del morente ad ascoltare tutte quelle scempiaggini. Non mi perdono il momento in cui mi son seduto a quel maledetto tavolino di caffè.
Nei due anni della sua malattia FB ha avuto queste fasi di ribellione e amara revisione con oltraggi e ingiustizie contro 'le vette riconosciute'. Così la sua voglia di dissacrazione nei riguardi di Beethoven, Wagner, Flaubert, Balzac, ecc. ecc. si deve spiegare come quella di un morente che distrugge senza esitazione gli idoli davanti ai quali prima (con gli altri) aveva pregato pigramente. Una fase passeggera e di nuovo era pronto a ritornare ad una definitiva posizione mediana di una considerazione giusta verso tutti... ma ora ci abbandona. Inoltre: erano solo momenti in cui si esprimeva così. Momenti di una qualche oppressione. Ma in questo modo però dava valore - con una scelta, a ciò che vale. Io ricordo la sua ammirazione motivata per Beethoven degli ultimi tempi: Beethoven = Missa sol[emnis], ultimi quartetti, op. 106.
Balzac: racconti brevi, per es. Sarrasine.
Flaubert: 3 Contes, St. Antoine.
Solo verso Wagner - inconciliabile e non disposto a alcun cedimento.
Tutto ciò però era anche l'amara voglia di opporsi di un amareggiato. Pensava di essere stato punito ingiustamente e con cattiveria. Si sentiva innocente e amareggiato (e diventava ingiusto).
Tutto ciò l'avrei dovuto esporre - per spiegare che le cose stavano 'diversamente' da come diceva Zadora. Ma - niente di tutto ciò.
Il cielo mi protegga dall'essere coinvolto nelle terribili e ributtanti risse che ci aspettano e nelle sanguinose contese sbraitanti, che si scateneranno nella casa di FB dopo la sua morte!!


[Incorniciato in nero]
Oggi domenica 27 Luglio tra le 4 e le 5 del mattino FB si è addormentato per sempre. Arrivai spinto dall'agitazione alle 11 del mattino. Benno mi ricevette con un sorriso imbarazzato. Alla mia domanda sul decorso della nottata non rispose. Sorrise imbarazzato. Entriamo nella sala da musica. Zadora vicino al sofà. Faccio di nuovo la mia domanda. Finalmente vedo e sento. Nella stanza accanto giace il morto. Mi volto...
La sig.ra Gerda non si fa vedere. Lello non c'è. Entro nella camera del morto. Il letto della sig.ra Gerda: i materassi a nudo uno sopra all'altro, accanto un telo bianco nasconde una massa minuscola ed esile.
Sollevo il telo. Giallo, grande, pacificato il cranio calvo. La barba fatta (?). Intorno alla fronte una benda stretta ?? Mi affretto ad andarmene.
Ora la nostra guida, la nostra coscienza ci è stata tolta. Quel nero rabbioso [? indecifrabile], i tratti possono respirare.
Ma chi continuerà la sua opera e il suo operare?? - -

Mi sentii di nuovo attratto verso la strada nelle vicinanze della casa sulla piazza Viktoria Luise. Incontrati sulla Luitpold-Strasse Rita B.[oetticher] con la madre - in nero -. Volevano subito cominciare con i concerti di accuse, insulti e rimbrotti contro la sig.ra Gerda e i figli villani. Troncai subito. Rita B.[oetticher] mi raccontò quanto aveva saputo dall'infermiera sulle ultime ore di FB. Verso mezzanotte FB mangiò ancora un uovo. Glielo portò l'infermiera. Lui le chiese: 'È questa la morte?' e poi [fine della cornice nera]

quando l'infermiera gli portò un tranquillante, sospirò: 'Io sono già morto'. -
Alle 4 del mattino venne il dott. Meyer e subito dopo è morto tra le braccia del medico e dell'infermiera. Lo lavarono e lo vestirono e gli fecero la barba. La testa ora è di nuovo grande e potente.
Rita B.[oetticher] afferma di essere stata informata da FB su tutti i suoi piani, opere, intenzioni e decisioni. Ma già lei sta imbronciata da una parte. Mettendo avanti le villanie della famiglia. Leichtentritt sarebbe partito ieri con il cuore a lutto. Dovrebbe essere lui il 'giusto, predestinato' amministratore ed esecutore dell'eredità? All'angolo tra la Luitpold-Strasse e la Münchner nella pasticceria Thier stavano seduti Petri e la moglie. Non ebbi la forza di raggiungerli. Ho orrore delle farse e commedie e degli atteggiamenti forzati dei prossimi giorni.
Una cosa è certa: - al maestro dei suoni e allo splendido spirito della grande armonia non è stata concessa una morte pacifica. Sempre in questi due anni difficili, difficilissimi c'è sempre stato conflitto intorno a lui, per lui, lui contro tutti, tutto intorno a lui, in lotta e scenate. Gelosia, invidia e irritabilità dilaniarono l'aria fino all'ultimo momento. Penso a Weill quando ha detto che si trattava di una morte pagana...
E non smetterà di essere oggetto di contesa. Ora infatti la gelosia e la smania di potere possono continuare a lottare anche per l'eredità dei beni e delle opere e per la loro giusta gestione!!!
Oh, uomini, uomini, uomini...

Lunedì 28 Luglio
Oggi alle 12 e 1/2 (dopo aver rasato il volto del morto) ne è stata presa la maschera dallo scultore Kurt Kroner e i suoi aiutanti (nonché fotografie). Vidi di nuovo la salma e ne rimasi sconvolto: tremendamente cambiato, totalmente estraneo e miseramente lontano!
Soprattutto la parte inferiore del viso: è un estraneo. E così appare ora la 'casa' senza lo spirito.
In casa una gran confusione. Petri, Zadora, Kestenberg, Weill, il dott. Löwenstein, la sig.na Simon, le signore nuore e i figli. Consultazioni per il funerale. Difficoltà per la cremazione. Cerimonia organizzata dall'Accademia. Inviti a 100 persone...
Anche oggi la sig.ra Gerda non si è fatta vedere.

28 VII Lunedì
Là di pomeriggio. Abbraccio e consolo la sig.ra Gerda. Pianse, ma mi sembrò equilibrata e coraggiosa. Le parole che le dissi: dobbiamo continuare a vivere, dobbiamo fare e realizzare ancora molte cose e per lui - sembravano corrispondere alla sua stessa convinzione. I figli erano seduti con Zadora nella sala da pranzo e insultavano, denigravano, mettendo alla berlina ogni visitatore e amico che veniva o andava via. A questa casa e a questo circolo (ormai spezzato) ora devo dire addio. Mi devono chiamare, se - qualcuno ha bisogno di me...

30 Luglio Mercoledì
Oggi alle 12 nell'Accademia a Pariserplatz ci fu una cerimonia funebre per invitati. Una gran ressa di persone. La famiglia e gli amici intimi furono prima invitati in una sala a parte. Lì si radunarono:
I figli e le nuore - Jarnach - Weill - Zadora - Petri ed io - Gurlitt Jun.[ior] - Kestenberg - La sig.na Chiwick [?] - La sig.na Friedberg - La sig.na Irene Sanden (Schäffsberg, Grünberg) [?] - La sig.ra prof. Weigert (Behmer) - La sig.na dott. Simon - Le mogli di Zadora, Petri, Kestenberg, Jamach - [accanto a destra:] la sig.ra Gerda rimase lontana. Si dice ? ? una promessa reciproca dei coniugi, di non assistere al funerale, sarebbe il motivo?

Poco prima dell'inizio il Segretario d.[ella] Accademia, W.[aldemar] v. Baussnem, ci conduce nella sala, noi ci disponiamo intorno alla bara. Musica e discorsi orribili: Baussnern oleoso e scivoloso come un pastore. Poi il prof. Dessoir professore di filosofia - parlò - come da mestiere - comunque con qualche rara scintilla...



GALSTON NELLA SUA ABITAZIONE
BERLINESE (1922)
CLICK TO ENLARGE