AI LETTORI DI

FERRUCCIO BUSONI WEB SITE

 

Cari lettori,

il mio ARCHIVIO F. BUSONI si è arricchito in questi ultimi tempi di alcuni documenti manoscritti autografi e di volumi difficilmente reperibili.

I. Tre lettere di Busoni: una dell'ottobre 1916 spedita da Zurigo quasi sicuramente a Isidor Philipp. È pubblicata integralmente anche in questo sito e commentata nel mio saggio sull'esilio di Busoni a Zurigo: estratto cartonato dalla rivista Annuario svizzero di Musicologia [cfr. n. III]. L'altra lettera, 5 pagine in francese, è stata spedita a Dorothy Rich nel marzo del 1911, poco prima della partenza di Busoni dall'America. Cfr. la lettera scritta qualche settimana dopo proprio sulla nave [descritta nell'Archivio] Infine una lettera a Fritz Hirt del 1915. Col tempo tutte le mie lettere verranno integralmente pubblicate e commentate su questo sito.
II. due lettere di Romain Rolland del 4 novembre 1922 e del 1º luglio 1925 (si ricordino le magnifiche pagine che Stefan Zweig, grande amico di Busoni, dedica a questo importante intellettuale ne «Il mondo di ieri»).
III. una lunga e stupenda lettera dello scrittore Yvan Goll che nel 1949 rievoca con nostalgia l'effervescente vita intellettuale e artistica sulle rive della Limmat durante la Grande Guerra. Questa lettera è ampiamente citata nel mio saggio (in italiano) intitolato Die gerade Linie ist unterbrochen («Annuario svizzero di Musicologia» (1999) diretto dal Prof. Joseph Willimann dell'Università di Basilea. Si tratta di un primo (sostanzioso, ma non esauriente: 80 pp. e 350 note) contributo allo studio dell'esilio di Ferruccio Busoni a Zurigo, preludio a un libro di almeno 500 pagine e all'edizione critica dell'importante carteggio Busoni-Biolley. Un riassunto di questo saggio è stato letto dall'autore nell'ambito del 79º Convegno dei Musicologi Svizzeri al Monte Verità (Ascona) nell'ottobre del 1998. La lettera di Goll è pubblicata integralmente in questo sito. Se qualcuno se la sente di tradurla in italiano...
IV. Una lettera da Ascona del 1927, una cartolina postale da Saint-Tropez e un disegno stampato raffigurante una neonata di Raffaello Busoni, pittore, figlio primogenito di Ferruccio e Gerda.
V. Una splendida e rarissima edizione del «Cantico dei Cantici» in inglese curata da Raffaello Busoni, scritta a mano e con acqueforti pure dipinte a mano dallo stesso Raffaello (Berlino 1923). Si tratta della copia nº 69 su 100 dedicata nell'aprile del 1924 a Walter Geiser, allievo basilese di Busoni all'Akademie der Künste di Berlino.
VI. Lo spartito per canto e pianoforte (in italiano!) dell'opera «Die tote Stadt» («La città morta») di E. W. Korngold (Ricordi-Schott)
VII. La monumentale biografia di Piero Nardi su Boito e il saggio di Vittorio Gui sul «Nerone» (1924), opera invano attesa da Ferruccio Busoni sin dagli ultimi anni dell'Ottocento. Del «Nerone» posseggo anche l'edizione originale del testo con il 5º atto non musicato da Boito (Milano, Fratelli Treves, 1901).
VIII. Un breve saggio (5 pp. in francese e in inglese) su Alfredo Casella nella serie «Miniature Essays» J & W. Chester, 1923.
IX. Il libro di memorie di Alfredo Casella «I segreti della giara» (1941).
X. Circa 40 lettere autografe di Gian Francesco Malipiero, indirizzate a:

Adriano Lualdi (5), compositore, direttore d'orchestra e critico musicale; 1885 - 1971 (cfr. DEUMM);

Giulio Bas (6), teorico, compositore e organista;1874-1929 (cfr. DEUMM);

Vittorio Scotti (2), baritono; 1866-1936 (cfr. DEUMM);

Goffredo Bellonci (1), critico e giornalista (1882-1964);

Pietro Montani (1), pianista e compositore; 1895-1967; (cfr. DEUMM).

Hélène Casella (una decina)

Alfredo Casella (2)

Vi sono poi 7 lettere a destinatari non identificati:

1 lettera a un «Egregio Maestro» del 1914;

2 lettere a un «Caro amico» e a un «Carissimo amico»;

2 lettere a un «Gentile Commendatore»;

1 lettera a un «Egregio Signore»;

1 lettera a un «Egregio Cavaliere».

Infine una lettera all'Istituto Nazionale di Cultura Fascista (del 1931)

Anche le lettere di Malipiero saranno col tempo pubblicate e commentate in questo sito.
XI. Dello stesso Malipiero i volumi:

«Cossì va lo mondo» (1946)

«Da Venezia lontan...» (1968)

«L'armonioso Labirinto» (1992)

«Carteggio con Guido M. Gatti» (1997)

XII. Su Malipero il breve e rarissimo saggio in francese di Henry Prunière del 1919; il saggio di John C. G. Waterhouse e il fondamentale volume collettivo «L'opera di Gian Francesco Malipiero» curato da Guido M. Gatti, seguito dal «Catalogo delle Opere» (1952). Infine lo splendido carteggio D'Annunzio-Malipiero, a cura di Chiara Bianchi.