GIORGIO SOLLAZZI

ACHILLE CLAUDE DEBUSSY:
PELLÉAS ET MÉLISANDE:
È UN MONDO DIVERSO DALL’OPERA LIRICA ITALIANA:
ALTRE CATEGORIE, ALTRI SIMBOLI, ALTRO TUTTO

L'autore è maggiormente noto per i Preludi pianistici o per opere sinfoniche come La mer, L'après-midi d'un faune ma a me piace parlare del melodramma perché è veramente e in tutti i sensi un «unicum».
Di ritorno da Bayreuth, nella carrozza scossa dalla strada dissestata, in compagnia del suo solo cervello, Achille Claude pensò che sarebbe stato l'ultimo «pellegrinaggio» al tempio wagneriano.
Era stufo delle pomposità della corte e nutriva in cuor suo un odio-amore per la musica del suo collega.
Non che i suoni in sé li sentisse nemici, anzi, come si può esserlo di chi ha cantato, con intimo «tremore» l'amore di Tristano e Isotta, di chi ha fatto rinascere in modo mirabile la foresta con i suoi intimi e «erotici» sospiri.
Sì, Wagner, grazie a Sigfrido, dà vita ad un mondo incantato ma non senza sesso. Anzi, la spada, il tema d'amore sono simboli di un Eros mai punito.
Ha ragione Sylviane (una straordinaria donna) ...nell'opera lirica, fermarsi all'apparenza, alla superficie è mortale: si perde il senso della carica vitale, perciò «erotica» della musica.
Ciò che Debussy non poteva condividere era tutto il resto: il divismo delle cantanti che poco avevano di affascinante, i capricci di tenori e baritoni e poi tutto il pubblico che sembrava più assistere ad un rito che alla rappresentazione di un'opera d'arte.
Per molto tempo cercò un soggetto per un'opera...
Gli presentarono un testo di sangue e arena ma Bizet era lontano ormai...
Finché trovò egli stesso un'opera di Maeterlink (l'autore della «Vita delle api») che sembrava facesse al caso suo.
Tutto veniva non «detto» ma sussurrato come due innamorati che celano i propri sentimenti per paura che questi possano essere sciupati. Sappiamo quanto sia dolce il parlare con la propria amata a bassa voce, le parole diventano quasi soffio di vento primaverile.
Poi, il mare.
Claude amava il mare, tanto che da ragazzo vestiva «alla marinara», non per giovanile spirito d'avventura ma perché egli stesso diceva che gli portava suoni lontani: ecco, i profumi di terre lontane, profumi afrodisiaci e misteriosi.
Infine, la trama. Semplicissima.
Tutto ha inizio con Golaud che, inoltratosi nella foresta (simbolo erotico-femminile) , sente il lamento di una fanciulla che non trova più il giusto cammino.
L'uomo la consola e le dice che sarà ospite del suo castello. Lei lo segue fidandosi della figura di uomo forte che le dà sicurezza.
Questa prima scena musicalmente è di una bellezza incomparabile: tutta la natura partecipa al dolore di Mélisande.
Fanciulla le cui origini non saranno mai svelate.
Nel castello lei trova un caldo rifugio e ben presto acconsente a sposare Golaud.
Un giorno, come in una favola, sente il canto di un ragazzo: è Pelléas, fratello di Golaud, completamente diverso da lui. Quanto Golaud è burbero, Pelléas è dolce.
L'amore a prima vista tra i due non poteva non nascere.
Una delle scene più belle è quando lei smarrisce l'anello nuziale nella fontana del castello. Dio mio com'è preoccupata!
Cosa dirà il marito? Che penserà di lei ingrata di averla salvata da una morte certa?
I due giovani cercano insieme di recuperare l'anello ed ecco che le due mani si sfiorano.
Fino a quel momento l'orchestra si era incaricata di descrivere l'agitazione della fanciulla, il brillìo dell'anello, lo scorrere dell'acqua, la paura di Mèlisande e la sicurezza spavalda e dolce di Pelléas.
Ma quando si sfiorano, l'orchestra tace, tutto il mondo tace, e lui dice su due semplici note:«Je t'aime" e, sempre nel silenzio dell'orchestra, lei risponde "Je t'aime aussi».
Mai, prima d'ora s'era sentito nulla di simile, sembra che l'universo si fermi per dare spazio alle due anime che si uniscono in UNA anima.
Immaginate un altro musicista, uno qualsiasi... Avrebbe fatto esplodere l'orchestra di gioia ed avrebbe affidato ai due cantanti melodie appassionate e cantate in «fortissimo».
Nulla di tutto ciò: due note (sol e fa#), pochissime parole.
Altra scena memorabile: quando Mélisande attende sulla scogliera, il ritorno del suo Pelléas che, per rispetto al fratello si era allontanato dal castello.
Qui l'orchestra diventa essa stessa mare, avvolge con le sue onde il canto sommesso e disperato della fanciulla.
Ha davvero ragione Sylviane: i due fanno l'amore anche se lontani, perché nati l'una per l'altro.
Nessuna forza naturale, anche possente come l'oceano, può dividerli.
Il resto della storia potete immaginarlo: Golaud, pazzo di gelosia ripudia il fratello che comunque vuole Mélisande con sé.
Ma lei non può...divisa tra la gratitudine per il marito di averla salvata da morte certa e l'amore per Pelléas morirà di crepacuore come una farfalla alla quale le siano state sfiorate le ali.
Che suoni alla morte di Mélisande!
L'orchestra si strugge in timbri mai ascoltati e solo tre accordi accompagnano l'ultimo respiro della donna.
L'opera è di una perfezione assoluta e nulla viene a «graffiare» un discorso così tenue e, nello stesso tempo, così carico d'erotismo.
Nulla viene consumato «fisicamente» dai due amanti: non ce n'è bisogno, è l'orchestra che sfiora, accarezza, consuma in tenere frasi d'amore, unisce i due ragazzi. Sì, l'amplesso c'è stato e di quelli più appassionati perché inevitabili. Può il sole non sorgere? Bene, Pelléas e Mélisande non possono che unirsi per sempre.
Quale rivincita sul teatro wagneriano in cui l'Eros è sbandierato a voci spiegate con l'orchestra che impazzisce in una marea di suoni!
E c'è di più. Nel musicista tedesco l'erotismo è infangato: assistiamo, addirittura, nella Walkiria ad un incesto.
In Debussy l'erotismo è la chiave della vita. E Claude sa quanto questo possa essere un messaggio «positivo».
Qualcuno penserà: «Ma Mélisande muore!» Sì, ma solo in questa dimensione...nella dimensione dell'amore ella vivrà in eterno unita carnalmente. Non sto parlando del Paradiso cristiano...
Sto parlando del paradiso che ogni uomo ha in sé stesso quando è unito al proprio amore.

************

Credo di fare cosa gradita se fornisco alcuni link a siti che parlano dell'autore:
http://criad.unibo.it/galarico/arts/classica/3_debussy.htm
http://www.bbc.co.uk/music/profiles/debussy.shtml (in Inglese ma molto interessante).
http://www.rccr.cremona.it/virgilio/debussy.html
http://world.std.com/~albright/Deb.html
E, per finire, il sito con l'intero libretto!
http://www.karadar.it/Librettos/debussy_pelleas.html