I dizionari Baldini&Castoldi

Neumeier
Neumeier John (Milwaukee 1942) ballerino, coreografo e direttore di compagnia statunitense.



Laureato in Letteratura Inglese e Storia del Teatro studia danza moderna con Sibyl Shearer e classica con Sheila Reilly, Vera Volkova e alla Royal Ballet School e dal 1963 al 1969 fa parte dello Stuttgart Ballet*, dove debutta nella coreografia con Separate Journeys (1968) nell'ambito dei laboratori della Noverre Society*. Dal 1969 al 1974 è direttore del Balletto di Francoforte e vi allestisce le sue versioni di Romeo e Giulietta (1971) e Schiaccianoci (1971), Dafni et Chloe (1972), Le Sacre (1973); l'anno successivo viene chiamato alla guida dell'Hamburg Ballet. Con questa compagnia, ben presto elevata ai massimi livelli della scena internazionale, prosegue la sua attività creativa, ampliata da collaborazioni con compagnie come l'Opèra di Parigi, il Royal Danish Ballet, il National Ballet of Canada, lo Stuttgart Ballet. I suoi oltre cento lavori seguono alcune linee di ispirazione distinte: i balletti sinfonici, con un ciclo dedicato all'opera di Gustav Mahler composto da Terza Sinfonia (1974), Quarta Sinfonia (1977), Decima Sinfonia (1980), Sesta Sinfonia (1984), Des Knaben Wunderhorn (1989), Quinta Sinfonia (1989), Zwischenräume (1994); i lavori di profonda ispirazione spirituale come la Matthäus Passion , sull'omonimo oratorio di Bach (1980) e considerato tra i suoi lavori più esemplari e ispirati, Magnificat (musica di J.S. Bach, Balletto dell'Opéra di Parigi 1987), Requiem (musica di Mozart, Festival di Salisburgo 1991); i balletti su fonti letterarie e teatrali, come Sogno di una notte di mezza estate (1977), Othello (1985), Mozart e temi da Come vi piace (1985), Vivaldi o la Dodicesima Notte (1997), Peer Gynt (1989), La Signora delle Camelie (Stuttgart Ballet, 1978), Un Tram chiamato Desiderio (Stuttgart Ballet, 1984), Medea (Stuttgart Ballet, 1990), A Cinderella Story (1992), Odyssée (1996), West Side Story (1978) On the town (1991), Bernstein dances (1998). Tra i massimi coreografi contemporanei, ha saputo innovare con estrema originalità il genere del balletto drammatico e si è distinto, oltre che per la padronanza della composizione coreografica e del vocabolario classico e moderno, per l'acume delle sue intuizioni teatrali, la sensibilità nel tratteggio psicologico e la stimolante rielaborazione della struttura drammaturgica che, eseguita talvolta in maniera radicale - come nel caso dei classici del repertorio tradizionale ( Illusioni - Come Il lago dei cigni , 1976) - non manca mai, tuttavia, di una sua coerenza interiore e di una costante ispirazione, supportata da una non comune cultura umanistica.

s.p.

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