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ERWIN STEIN

FRANZ SCHREKER

A cinquant'anni un compositore non è affatto vecchio. Schreker ci è troppo vicino perché ci si possa permettere di darne un giudizio che renda conto di quale rango e posizione ha e avrà realmente nel regno della musica. Possiamo solo giudicare l'attività che ha svolto finora, nelle singole opere d'arte come anche l'azione ulteriore delle sue creazioni. E queste sono così solide e vaste e danno a Schreker la patente di uno dei compositori più significativi del nostro tempo.
Non si intende il grande successo esteriore delle sue opere; ciò non può voler dire niente nei confronti del valore e del non valore. Ma uno spirito assolutamente originale parla in queste opere e la loro azione è profonda. Schreker ha ampliato considerevolmente i mezzi espressivi del dramma musicale; da un punto di vista puramente teatrale già attraverso la dimensione fantastica delle sue immagini e dell'azione, e da un punto di vista musicale attraverso un «espressivo» del suono, che prima di lui, nonostante Strauss, mai si era sentito. La sua caratteristica più particolare è una notevole unità di musica e poesia dove l'una sembra nascere dall'altra. E come se qui il suono veramente fosse il fatto primario, come se in certo qual modo il compositore nelle sue opere fosse ispirato dalla visione di qualcosa di sonoro. Ciò che precede la creazione può essere, in altri compositori, nient'altro che una forma primordiale, un'idea o una impressione da cui si sviluppa e germina l'opera d'arte poco a poco. Per Schreker è tipica invece questa contemporaneità della prima visione che negli altri muore del tutto nella forma dell'opera e della composizione. E questo si avverte profondamente, là dove si danno nuovi suoni. Una tale invenzione puramente sonora, oltremodo fascinosa è, per esempio, l'inizio del Vorspiel zu einem Drama. Tecnicamente si tratta semplicemente di un tremolo bitonale (re magg. - si min.), scomposto in figure accordali dei violini, arpa, celesta e pianoforte. Ma questo suono è estremamente fruttuoso per il compositore: su di esso, come su uno sfondo, risuona una melodia, nascono dei contrasti, vanno avanti, si sviluppa un pezzo sinfonico. E di nuovo di qui si innalzano figure, forme, situazioni: nasce il dramma Die Gezeichneten.
In Schreker la novità musicale non si basa molto sullo sviluppo di una naturale evoluzione dei mezzi artistici; è piuttosto l'espressione di sfere vitali della sensibilità umana che ancora non sono state scoperte. Non è affatto musica assoluta ma è musica scritta da qualcuno per il quale la musica e il teatro significano la rappresentazione di problemi umani. La sua opera agisce comunque come arte pura, e in questo è il segno della sua forza creatrice come autore drammatico. Questi quadri e suoni colorati sono ispirati, appunto, dal teatro.
Schreker ha parte attiva, viva in quella «rivoluzione dell'ascolto» di cui siamo in mezzo. Non dimentichiamolo: questa rivoluzione nasce nel romanticismo. Nuovi suoni, molteplicemente messi assieme, si affermano contro l'innata pigrizia dell'orecchio (per adesso è 19 stesso e non vale la pena di definire se in questo processo il fattore decisivo è «l'armonia romantica» o la fusione di colori strumentali o ancora l'unione di suoni che deriva da una libera condotta delle voci: questi nuovi suoni sono nati comunque dall'esigenza di esprimere l'inudito). E proprio attraverso la musica di Schreker anche il grande pubblico ha appreso un tipo di ascolto più differenziato. Nell'Opera l'attenzione attiva dell'ascoltatore naïf va in primo luogo agli eventi teatrali. La musica, per contro, spinge direttamente nell'inconscio dell'ascoltatore; e proprio per questo tanto più efficace è la sua azione. Così i suoni lontani di Schreker sono più vicini, quasi senza che se ne accorga, al pubblico.
E se le sue opere nella loro totalità non sono diventate un bene comune, questo dipende da quello strano particolarismo che oggi domina la vita musicale tedesca. Formazione e gusto sono diversi nelle diverse città. Al direttore musicale generale spettano competenze (a parte quelle finanziarie) che ne fanno quasi un monarca assoluto; il suo parere artistico è per il pubblico l'elemento decisivo nel giudizio. Qui si è ancora fermi alla scuola neo-tedesca, là magari si è già superato addirittura il neo-classicismo. Per una città Schreker è invecchiato, per un'altra è troppo moderno.
Il tempo porterà al giusto equilibrio e proverà che la sua opera è durevole.