ZEMLINSKY HOME PAGE
________________________________________________________________________________________________________________

HEINRICH JALOWETZ

ALEXANDER VON ZEMLINSKY

IL DIRETTORE D'ORCHESTRA

La carriera di direttore d'orchestra di Zemlinsky inizia nei teatri da operetta viennesi. Dopo quattro anni di sofferenze riesce a trovare finalmente un posto in cui può esprimere e sviluppare le sue straordinarie doti riproduttive. Rainer Simons lo chiama alla Volksoper appena fondata. Partendo quasi dal nulla in pochi anni sorge qui, sotto la guida musicale di Zemlinsky, un grande istituto di alto livello artistico. Pochi mesi prima di lasciare Vienna, Mahler lo fa venire alla Hofoper, dalla quale però dopo un anno ritorna alla Volksoper, perché quell'attività non lo soddisfa. Nel settembre del 1911 - più di dieci anni fa - il direttore Heinrich Teweles lo porta a Praga..
Lo stile della sua musica è l'espressione più alta di quella «tradizione viennese» dell'esecuzione musicale, di cui Gustav Mahler era stato l'ultimo grande esponente. L'essenza di questo stile è data dalla massima libertà nella chiarezza e naturalezza assoluta. La caratteristica particolare del direttore d'orchestra Zemlinsky è l'oggettività pura: nella sua interpretazione non accentua mai l'aspetto personale ed arbitrario; dalle sue movenze non traspare mai un senso di superiorità, non mima il temperamento. La sua persona, che si immerge totalmente nella musica, trasmette la sua volontà agli esecutori con grande fermezza. Si identifica completamente con l'opera ed è con l'intuito e l'acuto senso analitico del suo essere che egli trova ritmo, suono e fraseggio. Nella massima plasticità del dettaglio, nell'indipendenza assoluta dalla pedanteria della battuta egli conserva un ritmo unitario e, sebbene dia un'interpretazione personale di tutti i dettagli, raggiunge il pieno equilibrio di tutte le proporzioni architettoniche. A ciò si aggiunge, nella direzione di opere, una straordinaria sensibilità congenita per le esigenze sceniche, che gli permette da una parte di interpretare la musica secondo queste esigenze e dall'altra di adeguare lo stile della rappresentazione allo spirito della musica; il rapporto reciproco continuo esistente tra musica e scena dà vita ad esecuzioni di insolita vivacità. I dieci anni che Zemlinsky passa a Praga diventano così quasi una continuazione ideale del decennio di Mahler alla Wiener Hofoper.
L'entusiasmo e l'instancabilità che lo contraddistinguono hanno permesso a Zemlinsky di trovare il tempo per svolgere anche un'attività didattica. Dalle lezioni di pianoforte malpagate impartite per guadagnarsi il pane nei primi anni, egli è passato a dirigere la Deutsche Akademie für Musik und darstellende Kunst di Praga. Ha formato molti giovani compositori, fra i quali Erich W. Korngold, che già da ragazzo brillava per la sua sicurezza formale. È diventato anche il modello e la guida di molti giovani direttori d'orchestra che ebbero la fortuna di svolgere la loro attività teatrale accanto a lui o sotto la sua direzione e ha fondato con la Prager Kapellmeisterschule un istituto unico nel suo genere che permette alle giovani generazioni di musicisti di affrontare la professione con una formazione musicale teorica ed una certa esperienza...