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Dal dramma di Sardou

 

MARIO (non appena Spoletta è uscito, afferra con violenza la mano di Tosca) Disgraziata! Con quale prezzo hai pagato la mia salvezza ?

FLORIA Con una coltellata!

MARIO Lo hai ucciso?

FLORIA Ah! se l'ho ucciso... (Con gioia selvaggia) Sì, sì: l'ho ucciso come si deve!

MARIO E sei qui ? Ma scopriranno il cadavere, e sarai perduta!

FLORIA No, Mario mio: non sono perduta! In mia presenza ha dato l'ordine che lo lasciassero riposare... E riposa! Nessuno si stupirà che, avendo vegliato tutta la notte, dorma fino all'ora della colazione, fino a mezzogiorno, all'una. Abbiamo dunque sei o sette ore davanti a noi, quattro nel peggiore dei casi. E fra quattro ore, saremo a Civitavecchia dove troveremo un naviglio in partenza, un bastimento, una barca... Prima che sl sia scoperto questo morto, saremo lontani, molto lontani, dove non ci possono prendere. in alto mare!

MARIO Ah! coraggiosa donna. Tu sei una vera romana... Una romana d'altri tempi!

SPOLETTA Siete pronto, slgnore7

FLORIA (con accento lieto) Si, capitano, sì... (Vede i soldati e cambia tono.) Sì, noi siamo pronti (Sottovoce a Spoletta, tenendo Mario stretto fra le braccia, per i soldati, testimoni, come se gli rivolgesse gli ultimi addii.) Non posso accompagnarvi?

SPOLETTA (sottovoce) No, signora. È meglio che non vi facciate vedere, e veniate là soltanto dopo le fucilate...

FLORIA (come sopra) Da questa parte, non è vero, la piattaforma7

SPOLETTA (come sopra) Da questa parte! Ci sono venti scalini da salire.

FLORIA (come sopra) Bene! Non mi fate aspettare troppo.

SPOLETTA (come sopra) È questione di cinque minuti al massimo! (Ad alta voce, a Mario) Andiamo, signore.

FLORIA (fra le braccia di Mario) Recita bene la tua parte... Cadi di colpo!... E fallo bene, il morto!

MARIO Stai tranquilla.

FLORIA Val, ora, su, svelto! Avremo il tempo di abbracciarci in cammino!

SPOLETTA (ai soldati) Presentat'arm! (Escono con Mario, tutti.)

FLORIA (dopo un silenzio brevissimo) Sicuramente, coi cavalli di posta che troveremo sulla strada, possiamo essere a Civitavecchia fra quattro ore... Ah! Dio mio, quando potrò vedere le coste d'Italia sfumare In lontananza... Che liberazione! (Silenzio) Ah! li sento camminare lassù sulla piattatorma... Si fermano...È il momento... Purché adesso non pensino di andare a svegliare l'altro per qualcosa... (Silenzio.) Ma che cosa aspettano? Dovrebbe già esser finito... Un ritardo può perdere tutto! E poi, è odiosa quest'attesa... Stringe il cuore... Ho un bel sapere che è soltanto una finta... il pensiero che spareranno su di lui... Ah! Dio mio! Ma sbrigatevi, muovetevi! Finitela!... (Detonazioni. Essa manda involontariamente un grido per lo spavento.) Ma sono pazza? È fatta! E ora andiamo... Ah! il suo mantello: me lo dimenticavo... (Prende il mantello ed esce rapidamente dalla sinistra.)

La piattaforma di castel Sant'Angelo. In fondo, parapetto e i cannoni. E, in prospettiva, la città, fra il Colosseo e San Pietro, illuminata dal sole nascente. In primo piano, a destra, un gran muro che arriva sino ai fregi. A sinistra, una "vedetta" che fa anche da aggetto al terminare di una scala per la quale si giunge dal piano inferiore. In secondo piano, passaggio praticabile fra la "vedetta" e il parapetto. Quando si alza il sipario, sta appena sorgendo il giorno e la scena si rischiara a poco a poco.

Mario è disteso, immobile, a destra della scena, davanti al grande muro. I soldati sono a sinistra, in fondo, tra il parapetto e la vedetta. Spoletta, curvo su Mario, il cui capo è rivolto dalla parte del muro. Un sergente, con una lanterna in mano, aspetta.

SPOLETTA (dopo una pausa, rialzandosi, ai soldati) È inutile... Potete ritirarvi. (Il sergente risale ed esce con gli uomini dalla destra.)

FLORIA (appare sulla soglia della vedetta, col mantello sul braccio) È qui... È la piattatorma... (Vedendo Spoletta) Ah! siete voi, capitano... i vostri uomini sono andati via?

SPOLETTA In questo momento.

FLORIA E lui dov'è?

SPOLETTA Qui.

FLORIA Sta bene. Vedete che la strada è libera... (Spoletta esce dalla sinistra. Essa va vicino a Mario.) Sono io... Non ti muovere!... Un soldato che passa... Aspetta!... (Segue con gli occhi il soldato.) Bene... Si allontana... (Ridiscende. Entra il sergente, precedendo due soldati che portano una lettiga e altri due che recano lanterne. Vivamente) Fermo ancora! Le lanterne... Ah, Dio mio... E il capitano non c'è più... (Ai soldati che si sono fermati proprio in mezzo alla piattaforma) Dove andate? Che cosa volete?

SERGENTE Portar via il corpo...

FLORIA (spaventata, sbarrandogli il passo) Non si porta via!!: mio! Scarpia me l'ha concesso!... Ma il capitano non vi ha detto...

SERGENTE Niente!

FLORIA Chiamatelo... Cercatelo... Deve essere da questa parte. (Indica la sinistra, poi si rivolge a Mario ma con gli occhi sempre volti ai soldati) Rimani ancora... Potrebbero vederti. Aspetta che abbiano svoltato il muro... Lì... bene, ecco che spariscono... l'ultimo... adesso... bene... Tieni: eccoti il mantello... (Glielo getta, sorvegliando a sinistra.) Bùttatelo sulle spalle e alzati... ora fai presto, via! Presto, ti dico! (Si volta e lo vede immobile.) Ma alzati! Non mi senti?... Mario!... Mario!... (Spaventata gli va accosto accosto.) Svenuto? Mario! (Lo scuote quasi con impeto... Il volto di Mario si svela, livido; e il braccio, che Floria ha sollevato, ricade giù con un rumore secco ) Del sangue... Morto?... Mario mio!... Ucciso!... Me l'hanno ucciso... (Spoletta ricompare, con Schiarrone, il sergente e soldati. Essa vi si scaglia contro.) Assassino!... Assassino che dovevi salvarlo!

SPOLETTA Farvelo credere e fucilarlo: come Palmieri! Questo era l'ordine del nostro capo.

FLORIA Ah! tigre!... E io non posso ucciderlo un'altra volta! (Soprassalto di tutti.)

SPOLETTA, SCHIARRONE, UFFICIALE Ucciderlo?...

FLORIA Sì: io l'ho ucciso, il vostro Scarpia! Ucciso, ucciso: mi sentite o no? Con una coltellata al cuore e vorrei ancora affondarvi la lama e farla girare dentro... Ah, voi fucilate? E io sgozzo! (Due uomini, a un gesto di Spoletta, si avventano verso sinistra.) Sì andate... andate a vedere che cosa ho fatto di quel mostro... un cadavere, che è ancora capace di assassinare! (Si inginocchia accanto a Mario e lo tiene abbracciato.)

SCHIARRONE (facendo l'atto di slanciarsi su Floria) Miserabile donna...

SPOLETTA (trattenendolo) Eh! Non vedi che il dolore le turba la mente e viene qui a raccontarci le sue fantasie?

SCHIARRONE Ma se poi lo ha ucciso davvero?

SPOLETTA Lo pagherà a troppo basso prezzo con la sua vita!

FLORIA (rialzandosi) Ma prènditela! Che non abbia più l'orrore di vedervi, banditi che fate di queste cose... popolo inerte che le accetti... sole infame che le illumini! (Voci confuse, e gridio, fuori. Rullo di tamburi.)

SPOLETTA (vivacemente) Ebbene?

UFFICIALE È vero!

TUTTI Oh!

SPOLETTA Colpito?

UFFICIALE Morto! (Urla di collera.)

SPOLETTA (a Floria che, nel frattempo, è andata al parapetto) Ah, demonio... ti manderò a raggiungere il tuo amante!

FLORIA (in piedi, sul parapetto) Ci vado, canaglie! (Si butta nel vuoto. Spoletta, Schiarrone e tutti i soldati si slanciano verso il parapetto.)

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