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SEM BENELLI

 

Sem Benelli (Prato 1877 - Zoagli, Genova, 1949), autore drammatico. Nato da famiglia povera, si coltivò da autodidatta con letture appassionate ma non sempre ordinate, avvicinandosi alla scrittura con un entusiasmo inizialmente non bilanciato dai risultati. Ispirato dalla sua stessa traiettoria esistenziale, preparò la prima opera teatrale, la commedia «Tignola» (1908), in cui, con andamento crepuscolare, descrisse la vita fallimentare di un commesso di libreria, sorretto soltanto dai suoi impossibili sogni. L'anno successivo, con accoglienza subito trionfale, fu portata in scena al Teatro Argentina di Roma «La cena delle beffe» , che divenne rapidamente un successo di dimensione planetaria, come testimoniano gli allestimenti con Sarah Bernhardt a Parigi e i due anni di repliche a Broadway con i Barrymore (nel 1941 A. Blasetti ne ricavò un celebre film). La tragedia, ambientata nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, seppe riflettere le insoddisfazioni di un'intera nazione, compendiate dal personaggio di Giannetto, vittima delle angherie dei fratelli Neri e Gabriello e artefice della loro rovina. Di qui, probabilmente, le ragioni della fortuna di un'opera che 'rompeva' con gli schemi veristi e borghesi, cercando, nello stesso tempo, di non concedersi all'artificiosità declamatoria di stampo dannunziano.
Negli anni successivi Benelli decise di insistere con la tragedia storica, realizzando «L'amore dei tre re» (1910; anche libretto per l'opera di I. Montemezzi, 1913), aperta sfida al genio di Shakespeare, «Il mantellaccio» (1911), «Rosmunda» (1911), «La Gorgona» (1913) e «Le nozze dei centauri» (1915). Si tratta di opere sature di enfatici simbolismi, di morboso erotísmo e di sofferto psicologismo, che, col sostegno di fastosi apparati scenografici, imposero una moda più che un nuovo percorso di ricerca. Le ultime opere nulla aggiunsero alla sua drammaturgia, attorno alla quale intanto si era andata formado una vasta rete di imitatori.