MARIA SIMONE MONGIARDINO

TORNEO NOTTURNO
------------------------------------------------------------------------
Sette notturni per scena di Gian Francesco Malipiero (1882-1973), su libretto proprio. Prima rappresentazione: Monaco di Baviera, Nationaltheater, 15 maggio 1931. Interpreti: J. Bölzer, H. Rehkemper, A. Gerzer, J. Tornau, E. Feuge, W. Härtl, G. Langer, C. Sendel, H. Fichtmüller, A. Wagenpfeil, J. Betetto. Direttore: K. Elmendorff.
Torneo notturno è considerato il capolavoro di Malipiero. Segue ancora la linea delle Sette canzoni (seconda parte della trilogia L'Orfeide): abolizione pressoché totale del recitativo e innesto delle canzoni. L'opera costituisce nella sua irripetibile essenzialità e perfezione la somma delle aspirazioni del compositore in campo teatrale.
I PERSONAGGI. Madonna Aurora (parte muta); tre innamorati (tenore, baritono e basso); il Disperato (tenore); lo Spensierato (baritono); la madre (mezzosoprano); la figlia (soprano); due giovani donne (parti mute); l'oste (baritono); gli avventori, uomini e donne (parti mute); una cortigiana (soprano); un'altra cortigiana (parte muta); la sorella del Disperato (parte muta); il vecchio castellano, la castellana, servi e guardie (parti mute); il buffone (baritono); il trombettiere, il piffero, i tamburi, quattro giovani che passano cantando (tenori); il guardiano (parte muta); il Buttafuori (parla, ma non canta).
LA TRAMA. L'opera è composta da sette scene che l'autore ha definito Notturni, ognuna con un titolo particolare e attraverso questi sette brevi quadri si assiste all'eterna lotta fra il Disperato, l'uomo triste, destinato a soccombere, e lo Spensierato, l'uomo che sa cogliere i piaceri della vita nell'attimo stesso in cui si presentano. Nel primo notturno, intitolato La serenata, Aurora, una bellissima fanciulla, ascolta una lieta canzone dello Spensierato e, affascinata, s'abbandona tra le sue braccia. Un improvviso pentimento però la spinge a fuggire, ma è trattenuta dallo Spensierato e dopo una breve lotta cade a terra senza vita. Il Disperato, che aveva tentato invano di difendere la fanciulla, si getta angosciato e impotente sul suo corpo. Nel secondo notturno, La tormenta, durante una tempesta, lo Spensierato seduce un'ingenua fanciulla, convincendola ad abbandonare la vecchia madre. Il Disperato assiste impotente all'azione malvagia. La foresta. Raggiunta in una foresta la fanciulla sedotta, il Disperato cerca inutilmente di sottrarla al fascino dello Spensierato che la domina e la trascina con sé. La taverna del buon tempo: in una taverna due cortigiane tentano di consolare il Disperato, ma giunge lo Spensierato che, con le sue canzoni insidiose, affascina le due donne. In un impeto di ribellione il Disperato si getta su di lui, ma l'altro lo scaraventa a terra, suscitando l'ilarità generale. Il focolare spento: rifugiatosi nella propria casa buia e desolata, il Disperato trova la propria sorella che è stata sedotta dallo Spensierato e che cerca inutilmente di trattenerlo; lo Spensierato la respinge e si allontana, gettandole alcune monete. Il castello della noia. In un castello il Giocoliere e il Buffone tentano invano di far divertire il vecchio castellano e la sua non piú giovane moglie. Sopraggiunge lo Spensierato che porta subito una nuova animazione e conquista la castellana. Il Disperato si getta contro lo Spensierato, ma viene trattenuto dai servi e condotto in prigione. La prigione. Nella prigione in cui è rinchiuso il Disperato viene condotto anche lo Spensierato, colpevole di aver sedotto la castellana. Approfittando dell'oscurità il Disperato lo uccide. Poco dopo giunge la castellana con l'intenzione di liberare l'innamorato, ma il Disperato, con uno stratagemma, riesce a rinchiuderla nella cella e a fuggire. Presentatosi al pubblico il Buttafuori avverte che né la morte del rivale, né la riconquistata libertà hanno quietato l'animo del Disperato: gli uomini sono dominati da passioni tormentose che niente può placare.