Laura Dubini

«OMAGGIO A MIO MARITO COMPOSITORE»

La pianista Silvia Cappellini ieri a Ravenna
Il concerto della vedova di Sinopoli
«Omaggio a mio marito compositore»
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«E' la prima volta che torno a suonare in pubblico. Sono stata spronata da Cristina Muti Mazzavillani, donna sensibile e generosa d'animo, con la sua proposta di dedicare un concerto a mio marito presentando anche sue composizioni». E così, Silvia Cappellini Sinopoli, ieri sera, al Teatro Alighieri di Ravenna, ha suonato al pianoforte «Kammerkonzert per pianoforte, fiati e percussioni», un brano dedicatole dal marito Giuseppe, tragicamente scomparso lo scorso aprile a soli 54 anni, colpito da infarto, sul podio della Deutsche Oper di Berlino, all' inizio del terzo atto di Aida. Un gesto di amore e di forza accolto ieri sera con commozione, emozione e battimani dalla platea. La pianista, che recentemente ha privilegiato l'attività cameristica, era accompagnata dai Solisti dell' Accademia Filarmonica Romana diretta da Fabio Maestri, un ensemble, fondato proprio da Sinopoli. Il concerto si è aperto con un'altra composizione del maestro veneziano, Pour un livre à Venise - Trascrizioni e strumentazioni dai Mottetti a 6 voci di Costanzo Porta, a cui sono seguiti due brani a lui particolarmente cari, Siegfried-Idyll di Wagner e Vier Stücke per clarinetto e pianoforte op.5 di Alban Berg, clarinetto Ciro Scarponi.
«Suonare la sua musica mi emoziona. È un modo per comunicare con lui - racconta con dolcezza Silvia Cappellini. Mi riporta ai momenti più significativi della nostra vita, ai mesi trascorsi da soli, a tutte le volte, ed è successo in molte parti del mondo, che abbiamo eseguito insieme questo brano, lui sul podio, io al piano, di cui mi ha dedicato il terzo e il quarto movimento» Come mai non le ha dedicato tutto questo Kammerkonzert? «Perché quando ho conosciuto Giuseppe, nel ' 79 a Roma, a Santa Cecilia, lui aveva già composto i primi due movimenti. Gli altri due sono quelli scritti per me. Ma aveva intenzione di tornare alla composizione, una volta discussa la tesi di laurea di Archeologia, quel lunedì d'aprile in cui invece fu sepolto a Roma. Voleva scrivere per me dei leader per canto e pianoforte ispirati alla poesia cinese». Che cosa ammira della sua opera di compositore? «Stimo molto quest'aspetto del lavoro di Giuseppe, non bisogna dimenticare che ha iniziato i suoi studi proprio con la composizione. Attraverso le sue opere si può capire molto della sua personalità. La libertà di fraseggio, i colori così notturni alternati a movimenti di carattere e vigore, rispecchiano perfettamente il suo carattere.»
Dell' opera di suo marito, circa trenta composizioni scritte fra il ' 70 e l' 81, che cosa auspica sia fatto? «Per esempio, un l ibro dove si analizzi il suo percorso creativo. Poi, incisioni di dischi, perché sono state registrate solamente la Suite n. 1 e 2 della Lou Salome, con Lucia Popp e José Carreras. Proprio quest'opera, che ha visto la luce nell'81 alla Staatsoper di Monaco di Baviera, sarà eseguita entro due anni dalla Staatkapelle di Dresda, di cui mio marito era direttore principale.
Ma amerei molto che venisse rappresentata anche in Italia, a Milano alla Scala, teatro a cui Giuseppe era molto legato, o a Venezia, la sua città natale». Tutti in Italia e all'estero hanno commemorato la figura di suo marito «Tante iniziative che mi hanno fatto molto piacere, perché Giuseppe è stato ricordato in tutta la sua grandezza e il suo impegno culturale. Un riconoscimento che mi dà gioia e forza per continuare. Peter Ruzicka, compositore e nuovo direttore artistico del Festival di Salisburgo che aveva chiamato mio marito per un ciclo dedicato a Strauss, sta componendo per lui un Requiem che sarà rappresenta to il 6, il 7 e l' 8 ottobre a Dresda. Un gesto straordinario che conferma la reciproca stima e sintonia intellettuale». Il concerto di ieri sera, il cui incasso è devoluto a Setem Italia Onlus (associazione sostenuta da Sinopoli a favore del terzo mondo) sarà replicato al Festival di Portogruaro il 29 agosto, a Milano al Teatro Dal Verme (qui con la Filarmonica della Scala diretta da Alessandro Ferrari) il 23 settembre, e il 29 settembre, a Venezia, in occasione dei 40 anni della casa editrice Marsilio.