FERRUCCIO BUSONI

«LA CONVERTITA»

«Die Bekehrte». B.334, H.212. In «Faust», Berlino, I, 1921, fasc. II. Nato nel 1896 a Mosca da padre tedesco e madre russa, trasferitosi nel 1918 a Berlino (dove dal 1922 fu allievo particolarmente assiduo di Busoni), e nel 1933, in Svizzera, è forse, tra gli eminenti compositori d’oggi, quello che più profondamente ha subito l’influsso del maestro.


Berlino, novembre 1921

Vladimir (Rudolfovic) Vogel ha 25 anni, è di origine russa, uditore presso la classe di composizione dell’Accademia Statale. Accanto a un ereditario senso di ribellione contro i valori costituiti e correnti, vivono in lui un’anima vibrante e una sensibilità personale.
Quando l’intera classe ebbe per compito di mettere in musica la poesia di Goethe «Die Bekehrte», la soluzione data da Vogel risultò, se non il lavoro più ben fatto, certo il più fuor del comune. Ad ogni modo il più adatto di tutti a figurare qui come un esempio caratteristico di «vie nuove» (1) nella musica. Le vie che contano oggi come «nuove», non lo sono più. L’epoca degli esperimenti e della sopravvalutazione dei mezzi espressivi a detrimento del contenuto e del carattere duraturo dell’arte volge rapidamente alla fine. Arricchito dall’apporto di questi esperimenti, l’elemento positivo in antitesi all’elemento «oppositivo» riprenderà tra breve i suoi legittimi diritti (per cedere poi di nuovo ad altre opposizioni, che hanno lo scopo di ringiovanirlo). Così anche il nostro esempio rappresenta piuttosto un’indicazione che non qualche cosa di definitivo.

(1) Il II fascicolo della rivista «Faust» (che pubblicò questo articolo) portava il titolo «La battaglia per il nuovo stile».