FERRUCCIO BUSONI

LA CARRIERA DEL VIRTUOSO

Virtuosenlaufbahn.
In E.J. Dent, Ferruccio Busoni, II ed., Oxford 1966, pag. 106. Sei quartine di endecasillabi a rime alternate. Dent, che presumibilmente ne ebbe il testo dall'autore, lo attribuisce a circa il 1895.



Per cominciare, l'orario ferroviario. Ritrovarcisi.
Infine ci si arriva: pagina centotré.

Niente coincidenza. Dunque il collegamento è impossibile?
E niente wagon-lit? Amen, fa lo stesso.

Assonnato, infreddolito, arrivo alle undici.
C'è un tale: «La prova sta aspettando».
«Non ho ancora fatto colazione». Dice colui:
«Mi dispiace, la prova è pubblica.»

Avanti dunque. Salto fuori dall'albergo,
l'assessore mi riceve agrodolce:
«Lei è un po' in ritardo! Già da un pezzo
la signorina ha cantato i numeri di sua spettanza.»

Mi precipito al pianoforte. Gli abiti da viaggio
li ho ancora addosso. E le mani son fredde. -
E adesso è fatta. Disgraziatamente c'era,
il critico: troppo vecchio per uscire di sera.

Che importa poi se la sera va ch'è una meraviglia?
La recensione si fa sulla prova.
Soltanto niente bis, ché è tardi,
e la stazione è lontanuccia.

Ancora fradicio raggiungo il mio coupé -
«Signori in carrozza!», e il treno è già in moto.
E ancora si parte senza cena,
e domattina la prova è alle dieci.