In realtà, André Salmon e, almeno in un primo tempo, Apollinaire non risparmiarono critiche agli artisti italiani, secondo loro poco originali perché imitatori del cubismo. A poco a poco Apollinaire modifica il suo atteggiamento ostile nei confronti dei futuristi: «Guillaume Apollinaire, divenuto mio amico, dichiara (in agro-dolce francese) che se la modernissima pittura francese aveva dimostrato la ‘melodia’ (sotto un punto di vista nuovo) dalla nostra esposizione appare la possibilità di innalzarsi fino alla ‘sinfonia’.» (BOCCIONI, Scritti..., p. 346)