1882
In gennaio, a Bergamo, suona in prima esecuzione i sei pezzi Una festa di villaggio [op. 9, KiV 185], che ripete successivamente a Milano.
Alla fine di marzo la Reale Accademia Filarmonica di Bologna gli conferisce il diploma di composizione e la nomina a Maestro Accademico. Busoni non ha ancora compiuto 16 anni. Solo Mozart lo ottenne a un'età inferiore (14 anni). Si reca poi a Empoli, a Pisa. Inizia la composizione delle Macchiette medioevali per pianoforte op. 33, KiV 194.
"Una festa di villaggio" gli viene pubblicata da Giovannina Lucca (fondatrice e proprietaria della omonima Casa editrice milanese, ora Ricordi) alla quale scrive il 24 ottobre 1882:

«Anzi tutto mi sento il dovere di vivamente ringraziarLa per le lusinghiere parole espresse a mio riguardo. Mi dispiace d'udire ch'Ella non sia ora in grado d'accettare le mie proposizioni perché in tal modo dovranno restare inedite alcune mie composizioni che desideravo veder pubblicate dalla Ditta Lucca: ma primieramente mi reca dispiacere la Sua notizia, poiché è causa ch'io non possa affrettare il progetto che tanto mi sta a cuore; m'impedisce, cioè, di recarmi a Vienna la prossima stagione come era mio desiderio. La somma ch'io Le domandavo in cambio delle mie composizioni è assolutamente necessaria allo scopo ch'io mi son prefisso di raggiungere: senza di ciò non avrei azzardato di rivolgerLe tale domanda. La sua risposta negativa distrugge il mio piano e mi costringe a fermarmi per un tempo indeterminato e forse non breve in luoghi in cui non potrò raggiungere il mio intento e dove sarò costretto a perdere un tempo prezioso, anche in età sì giovanile come la mia.
Perché Ella, Signora, mi perdonerà se io oso replicare la mia domanda, sapendo come Ella malvolentieri si rifiuti ai giovani che, come me, hanno in mente uno scopo solo e positivo: lo studio. Studiare per progredire, e progredire per poi poter esordire con un'opera di teatro. Ecco, le mie intenzioni. Per vedere ciò in effetto è necessario un appoggio che, in questo momento, non posso sperare che da Lei; sola. In Lei confido, adunque, Signora. So che Lei fu quella che a molti aperse e facilitò l'aspra via dell'arte: mi stimerei felice di annoverarmi fra quelli.»

La richiesta fu accolta e Giovannina Lucca pubblicò prima della fine di quell'anno una dozzina di composizioni pianistiche del giovane compositore.

Compone il Minuetto in fa maggiore per pianoforte, op. 14, KiV 77; "Primavera, Estate, Autunno, Inverno. Vier Stücke für Soli, Männerchor und Orchester", op. 40, KiV 191; l'Ave Maria, Antiphon für eine Singstimme mit Pianoforte Begleitung, op. 35, KiV 190; la Danza notturna in re maggiore per pianoforte, op. 13, KiV 189; la Serenata in sol minore per violoncello e pianoforte, op. 34, KiV196 e la Marcia di Paesani e Contadini per pianoforte, op. 32, KiV 193. Probabilmente compone anche Trois morceaux pour piano, op. 4-6, KiV 197.
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