Caro E[gon], ho continuato a pensare alla nostra conversazione su argomenti letterari [...] Sono arrivato alla conclusione seguente.
Chi possiede una lingua così a fondo e la usa così correttamente come tu il tedesco, trova via libera se vuol dedicarsi alla letteratura.
Se il tuo pensiero è chiaro, lo esprimerai chiaramente, un'idea originale apparirà originale: se hai gusto (concetto questo non esattamente determinabile) dalla tua penna non uscirà nulla che sia di cattivo gusto; se, infine, hai una personalità, essa si manifesterà necessariamente in ogni frase.
Il tuo modo sistematico di pensare ti permette di perfezionare la tecnica, nel caso tu vi annetta importanza. Ma per lo più sarà una conseguenza naturale dell'idea stessa. Consisteràin alcuni accorgimenti, come per esempio: esprimere quel che si intende dire col minor numero di parole possibile, impiegare espressioni diverse per lo stesso ignificato, scegliere la forma appropriata all'argomento, ecc.
Se sei padrone dell'argomento (com'è il caso per argomenti di teoria o di estetica musicale) questi accorgimenti saranno sufficienti.
Ma se, per esempio, devi scrivere un pezzo per il teatro, saranno necessari altri esercizi e altre osservazioni - in cui però nessun 'letterato' potrà esserti di aiuto.
Se poi tu sentissi l'ambizione e l'inclinazione di diventare un virtuoso della lingua e dello stile, dovrai spingerti perfino al di là della normalità letteraria. Decisivi saranno il talento e l'esercizio costante.
Ma il pensiero, la sensibilità, l'originalità rimarranno sempre i fattori più importanti, i fattori guida e capitali.
Vedi Schopenhauer, Heine, Kleist e persino Goethe. All'apparenza scrivono solo 'correttamente'; ma quel che fa di loro ciò che sono è nel primo la chiarezza, l'acutezza e la ricchezza delle analogie; nel secondo lo spirito; nel terzo la forza e l'intensità, e in Goethe la tranquilla superiorità e la vastità dell'intelligenza. Sono queste qualità 'letterarie'?
Confronta per favore una lettera 'mal scritta' di Beethoven con un feuilleton del forbito Leopold Schmidt [il temutissimo critico muscale del Berliner Tagblatt] Quale dei due è lo scrittore più grande?
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