Questa città è molto confortevole e tranquilla... C'è anche qui dello stile Impero: è notevole come questo stile si adatta a tutti i climi e a tutte ]e nazioni - certo per la sua mancanza di personalità.
In generale, una città come questa è più simpatica che una qualsiasi città russa, dove nulla è collegato, dove la sontuosità statale si eleva su un piedistallo in mezzo alla miseria. - Una eccellente libreria e una eccellente bottiglieria sono già delle oasi fiorenti. Riga ricorda più che altro Königsberg; - il grande lungo-fiume è molto vivace e pittoresco. Baracche di venditori, piroscafi, marinai, popolino - una vasta prospettiva.
Sembra che dopo la rivoluzione i «Lettoni» si facciano molto avanti...
Mi hanno invitato oggi telegraficamente a tenere un terzo concerto a Pietroburgo. Non avertene a male se ho rifiutato. Avrei dovuto mettermi in treno immediatamente dopo il terzo concerto di Mosca e poi precipitarmi da Pietroburgo a Varsavia.
Questa è la terza lettera che ti scrivo, dacchè sei partita.
Veramente, a guardar bene, sono un piccolo martire. Non solo devo far sempre quel che mi va a contraggenio, ma lo devo anche fare mettendo a contributo tutta la mia concentrazione e tutta la mia forza... [A Gerda, Riga, 8 novembre 1912]

È la mattina dopo il concerto; nevica e tutto quel che è orizzontale è bianco. Se guardo fuori dalla finestra, l'impressione che ne ricevo è quella di una copia imprecisa, ma somigliante dei tempi di Helsingfors. Mi ricorda la piccola piazza davanti al Teatro che vedevo dal«Wrede's Hus» [la prima abitazione di Busoni a Helsingfors]. E - per un momento - i 23 anni che sono intercorsi, sembra che non siano mai stati. -
La memoria è per me uno dei grandi misteri: essa si concentra su un piccolo punto lontano e scavalca migliaia di impressioni. Il dimenticare e, in tanti casi, il chiaro ritorno del ricordo, l'indipendenza dalla volontà, anche quando sarebbe di massima importanza il rammentare e il ritorno im provviso del ricordo, spesso per una circostanza insignificante senza rapporto diretto - tutto ciò è stato studiato troppo poco e quasi non è stato spiegato. [(Riga), 9 novembre 1912]

Considerata globalmente, Riga è stata un gradevole intermezzo; talvolta amo piccole città di questo genere, con piazze silenziose davanti alle chiese, viuzze tortuose, vecchi edifici - eppure devo fare un'osservazione singolare: tutto ciò mi piace di più nel ricordo. Il ricordo è un artista nel saper trascurare il particolare meschino. Esso è la rappresentazione artistica di quanto si è vissuto. Bisogna imparare a comporre secondo il ricordo. Esso è lo schizzo geniale. Penso ancora alla meraviglia di Benni, quando dissi, il primo giorno che s'era a Basilea: questo sarà un bel ricordo. Oggi vedo con chiarezza il concetto che espressi allora inconsciamente.
E questa è la ragione per cui, per lo più, si resta delusi quando il bel ricordo ci fa tornare in una località una seconda volta.
È raro che essa lasci un'impressione fedele e completa. Questo mi avvenne, se non mi inganno, per Boston.
Qui e anche a Riga si va già in islitta! Il percorso fino alla stazione di Riga, notte d'inverno e la città che sembrava un disegno di Wilhelm Schulz, vuota di gente, con le lanterne alle cantonate (Scena del Municipio nella Sposa sorteggiata), forma un ricordo così pittoresco... [A Gerda (Pietroburgo), 10.11.1912, domenica]
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