Cfr. La lettera a Petri del 3 maggio 1912 (n. 134) e l’articolo La genesi dell’ «Arlecchino» in BUSONI, Lo sguardo..., pp. 181-185. Il capriccio teatrale Arlecchino è la composizione su cui Busoni lavorerà, o semplicemente rifletterà (a Pallanza), nei 5 mesi di sodalizio con Boccioni a partire dalla primavera del ‘16 fino alla morte del pittore. È quindi una composizione legata, indirettamente ma nel contempo intimamente, a Boccioni. Lo spettacolo di marionette visto a Bologna, proprio nel periodo in cui incontra per la prima volta il pittore, è come un seme che germoglierà solo nel ‘15 in America e fiorirà nel ‘16 a Zurigo e a Pallanza. Subito dopo la nascita di Arlecchino, Boccioni muore tragicamente (agosto 1916). «Ein kleiner Lebenskreislauf mit Geburt und Tod», scriverà Busoni all’amico fraterno H. Huber nel settembre del ‘16, riferendosi al lasso di tempo maggio-agosto (cfr. no. 175, dove il breve brano è tradotto).
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