Schönberg annotò nel suo diario (ROSEN, p. 123): «Nel corso della mia conferenza ho esposto le mie idee sul genio e sul talento. E in particolare quella che il genio sarà la forma futura dell’umanità. Ciò sembra essere piaciuto molto a Busoni (ne sono davvero straordinariamente contento!)» I rapporti tra Busoni e Schönberg non erano tuttavia sempre sereni, a causa di incomprensioni reciproche dovute non solo a profonde differenze di temperamento, ma anche al diverso modo di intendere lo sviluppo della musica in un momento cruciale nella storia di tutte le arti e alla diversa posizione dei due artisti nel mondo musicale berlinese (nel 1912 era di gran lunga più eminente quella di Busoni). Il diario di Schönberg documenta la difficoltà e la complessità dei loro rapporti ma nel contempo l’alta stima reciproca: Per esempio, riferendosi conferenza, Schönberg scrisse: «Credo mi sia ancora possibile trovare con lui [Busoni] un punto d’intesa. Desiderato l’ho sempre, giacché indubbiamente è un uomo geniale. In ogni caso di gran lunga il migliore ch’io abbia sinora conosciuto» (ibidem). Sui rapporti Busoni-Schönberg cfr. anche M. WEINDEL, Ferruccio Busonis Ästhetik in seinen Briefen und Schriften, Wilhelmshaven, F. Noetzel Verlag, 130 sgg.; H. H. STUCKENSCHMIDT, Schönberg, Atlantis Musikbuch-Verlag Zürich, 1974; traduz. francese (a cui faccio riferimento), Fayard, 1993, pp. 232-247) e Ph. ALBÈRA, Introduction al carteggio Schönberg-Busoni nel vol. Schönberg-Busoni; Schönberg-Kandinsky (Correspondances, textes), Editions Contrechamps, Genève, 1995, pp. 11-23. La traduzione in italiano dell’importante carteggio tra i due musicisti, curato da J. Theurich, è pubblicata in BUSONI, Lettere..., pp. 517-568.


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