Vennero eseguiti, in prima assoluta, il ciclo Das Buch der hängenden Gärten e i Sei piccoli pezzi per pianoforte op. 19; il programma comprendeva inoltre una trascrizione per due pianoforti a otto mani di tre dei Cinque pezzi per orchestra op. 16 (probabilmente di mano dell'allievo di Schonberg Erwin Stein; anche se essa fu pubblicata nel 1913 come lavoro di Webern)
Busoni ne scrisse una benevola recensione intitolata Matinée schönberghiana (in BUSONI, Lo sguardo..., pp. 389-390):«Un’armonia sfrontata - scrisse riferendosi al programma comprendente Lieder giovanili e pezzi per pianoforte (tra cui quelli op. 19) - che per la sua stessa insistenza perde automaticamente il mordente - [...] - ingenuità in proporzioni quasi barbariche. Eppure tanta scioltezza, tanta chiarezza di visione e rettitudine. [...] Uno spettacolo insolito che, sorretto dalla sonorità insolita, esercita un fascino.»
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