HENRI (HENRY) MURGER

BIOGRAFIA

GARZANTI ENCICLOPEDIA EUROPEA


Henry Murger (Parigi 1822-1861) romanziere francese. Di estrazione sociale assai modesta (suo padre era un portiere), dovette affrontare pesanti difficoltà economiche fin dalla giovinezza. L'individuazione di una strada personale in campo artistico (oscillava infatti fra pittura, poesia, narrativa e teatro) fu attuata all'interno di un sodalizio composito, sempre insidiato dalla miseria, a cui la critica ha dato la denominazione di «bohème di Murger», e che costituisce un utile punto di riferimento tra la prima bohème detta «galante» o romantica (G. de Nerval, Th. Gautier, A. Houssaye) e la bohème realista di Champfleury e G. Courbet. Proprio questo tipo di esperienze divenne materia delle Scene della vita di bohème [Scènes de la vie de bohème], pubblicate tra il 1847 e il 1849 sul 'Corsaire' raccolte in volume nel 1851 e adattate per il teatro, con la collaborazione di Th. Barrière. L'opera ottenne un grande successo presso il pubblico borghese, specialmente femminile, per le sue cadenze accattivanti e sentimentali, che pure non celavano una sostanza amara e disincantata. La popolarità raggiunta da Murger, riconfermata anche dalla raccolta di novelle Scene di giovinezza [Scènes de la vie de jeunesse, 1851], se non gli assicurò l'agiatezza economica, gli garanti però la collaborazione alla stampa più prestigiosa. Sulla 'Revue des deux mondes' apparve gran parte della sua produzione successiva, dal Paese latino [Le pays latin, 1851] ai Bevitori d'acqua [Les buveurs d'eau, 1855], in cui la pittoresca fauna umana del quartiere latino o di Montmartre non solthnto non è analizzata (e demistificata) secondo le indicazioni teoriche che la coeva 'scuola' realista viene fornendo, ma addirittura diventa argomento di maniera, prodotto destinato al consumo del pubblico borghese. Contrasta positivamente con questa monotona e impoverita ripetizione del materiale narrativo delle Scene l'ultimo romanzo di Murger, Lo zoccolo rosso [Le sabot rouge, 1860], che offre un singolare esito realistico nella fusione di linguaggio e contenuti rustici.
La fama di Murger poeta (assai modesta, in verità) è affidata a
Ballate e capricci [Ballades et fantaisies, 1854] e alla raccolta postuma Le notti d'inverno [Les nuits d'hiver, 1861], in cui il materiale lirico si esprime attraverso sbiaditi moduli mussettiani. Ma sostanzialmente il nome di Murger resta legato alle Scene della vita di bohème che, al di là degli squilibri compositivi e della leziosità da romanza, testimoniano l'insorgere del mito di un'epoca. [ENCICLOPEDIA EUROPEA GARZANTI]