CIAJKOVSKIJ WEBSITE
TCHAIKOVSKY WEBSITE
____________________________________________________________________________
 
  CLAUDIO CASINI - MARIA DELOGU

LA DAMA DI PICCHE

LA PARTITURA






 
CLAUDIO CASINI - MARIA DELOGU

CIAIKOVSKIJ

LA VITA. TUTTE LE COMPOSIZIONI

RUSCONI - MILANO - 1993 - pp. 400 ss.


German, giovane ufficiale (tenore); il conte Tomskij (baritono); il principe Eleckij (baritono); Cekalinskij (tenore); Surin (basso); Capliskij (tenore); Narumov (basso); il maestro di cerimonie (tenore); la contessa (mezzosoprano); Liza, sua nipote (soprano); Polina, amica di Liza (contralto); la governante (mezzosoprano); Masa, cameriera (soprano); Chloé (Prilepa) (soprano); Milovzor (contralto); Zlatogor (baritono). Bambinaie, governanti, balie, passanti, bambini, giocatori. L'azione si svolge a Pietroburgo, alla fine del XVIII secolo.

L'organico orchestrale è formato da ottavino, legni a coppia con corno inglese e clarinetto basso; quattro corni divisi, due trombe, tre tromboni, tuba; timpani, tamburo, grancassa; arpa; pianoforte; archi.

 

ATTO PRIMO

 

 

Primo quadro

 

Introduzione
Sono presentati alcuni temi dell'opera: una figurazione ritmica di ambientazione (clarinetti e fagotti), un motto legato alle perdite al gioco della contessa (trombe e tromboni), il tema dell'amore di Liza (archi, poi ottoni) e quello di German.
1. Coro di ragazzi e di bambinaie.
Il coro è ornato da onomatopee naturalistiche, rulli di tamburo e squilli di tromba fanno eco ai giochi dei ragazzi.
2. Scena e arioso di German.
La scena e il monologo di German sono fondati sugli sviluppi e sulle ornamentazioni del tema che accompagna l'entrata del protagonista.
3. Coro di passanti e scena.
Il coro è in tre sezioni, con andamento imitativo nella parte centrale. Quindi, un primo esempio di affinità tematiche liberamente elaborate come tessuto connettivo della partitura: il motivo sul quale German conclude il colloquio con Tomskij diventa il tema di presentazione del principe Eleckij; successivamente, Eleckij e German cantano una melodia «simultanea», condotta in contrappunto melodico a due voci, per esprimere sentimenti contrastanti fra loro (analogo procedimento è adoperato nella scena del duello in Evgenij Onegin).
4. Quintetto e scena.
La stessa tecnica è adottata nel conciso ensemble, concluso dalla frase di German sul tremolo degli archi e dall'onomatopea del tuono e del lampo.
5. Scena e ballata di Tomskij.
Nella ballata, appare inizialmente il motto di apertura dell'introduzione, dal quale sono generate le esclamazioni di disperazione della contessa e deriva anche il tema del segreto. Quest'ultimo è costruito in tre sezioni: un'idea formata da due incisi «simultanei» (scala cromatica ascendente con l'inciso delle esclamazioni), l'idea che accompagna l'arioso di German, gli incisi iterati allusivi alle tre carte, ornati dalle terzine degli archi.
6. Scena finale (il temporale)
Nella scena, è ripetuta l'idea musicale che, nei couplets della ballata, accompagna la predizione dello spettro. Quindi l'onomatopea del temporale, imperniato sull'accordo di quinta aumentata. Il monologo di German è un declamato, caratterizzato da grandi intervalli, accompagnato da un tessuto strumentale in cui sono rievocati elementi tematici relativi al segreto della contessa, al principe Eleckij e allo stesso German.
 

Secondo quadro

 

7. Duetto
Una romanza a due voci in cui appare la stilizzata condotta simultanea delle voci femminili, tipica dello stile di Tchaikovsky. La presenza del pianoforte, ornato dal flauto, rievoca l'aria di Undine (un frammento dell'opera che Tchaikovsky compose e poi distrusse, riutilizzandone i materiali altrove); il pianoforte era già stato adoperato, nell'opera da Glinka (aria di Bajan in Ruslan e Ljud'mila).
8. Romanza di Polina e canzone russa con coro
La romanza di Polina è formata da couplets caratterizzati dalla ripetizione del ritmo e dal progressivo salire di zone armoniche, con una brusca ricaduta conclusiva: il clarinetto rievoca l'inizio della romanza. Segue la canzone russa, nella caratteristica alternativa di solista e coro femminile.
9. Scena e arioso della governante
L'arioso è ornato da interventi del violino solo, che interrompe l'andamento popolaresco della melodia.
10. Scena finale
Il tema del monologo di Liza è annunciato dal corno inglese dopo la ripresa della melodia, nel monologo, segue una sezione ornata dall'arpa e animata dal moto ascensionale delle zone armoniche. L'entrata di German è accompagnata da una figurazione ritmica caratteristica (quattro biscrome con arresto sulla croma), in diminuendo. Nel colloquio, appaiono alcuni temi: quello dell'amore di Liza, ripreso dall'insieme orchestrale nel momento in cui German si inginocchia davanti alla ragazza quello della dichiarazione d'amore di German, quello della contessa quello della predizione del fantasma. I temi di Liza e di German si fondono nella conclusione, caratterizzata da un tema «simultaneo»: la figurazione discendente ai corni.
 

ATTO SECONDO

 

 

Terzo quadro

 

11. Interludio e coro
Per organico ridotto (senza corno inglese, clarinetto basso, tromboni e tuba), un pastiche in cui Tchaikovsky fonde procedimenti barocchi alla Händel e tardo-settecenteschi nello stile di maestri russi italianizzanti, come Dmitrij Stepanovic Bortnjanskij.
12. Scena e aria del principe
Il tono colloquiale di Tomskij, Surin e Cekalinskij è accompagnato da un tessuto orchestrale divagante (trilli, passaggi in staccato) l'entrata di Liza è accompagnata dalla rievocazione del tema di Eleckij. Preceduta dal solo di violoncello, l'aria di Eleckij è stilizzata all'italiana, ma nella ripresa l'ornamentazione dei violini è tipica di Tchaikovsky. Evidente l'analogia con l'aria del principe Gremin in Evgenij Onegin.
13. Scena
Un esempio di tecnica combinatoria: la declamazione di German è accompagnata dal solo di clarinetto (su una figurazione sincopata), dalla rievocazione dei temi relativi al segreto e alla contessa.
14. Intermezzo della «Pastorella sincera»
Introduzione formata da coro e danza, in due sezioni con ripresa: la prima sezione è caratterizzata dalle trombe, la seconda dagli oboi, con riferimento al timbro pastorale di questi strumenti. Segue la sarabanda, in cui Tchaikovsky inscrive il rituale ritmo ternario in uno schema binario, con abili incastri metrici. Nell'aria di Prilepa è citato Mozart: la frase di proposta viene dal Concerto n. 25 per pianoforte e orchestra K. 503 e la frase di risposta dal Quintetto per archi K. 400. Nel duetto successivo è citato un tema dall'opera «Il figlio rivale» (1787) di Bortnjanskij. Dopo la ripresa del duetto da parte del coro, e la pantomima di Imene e Amore, un veloce movimento degli archi, ripreso dagli ottoni, riconduce al coro e danza iniziali.
15. Scena finale
Il declamato è concatenato in orchestra da figurazioni ritmiche sostitutive di elementi melodici (un procedimento spesso adoperato da Tchaikovsky) e da rievocazioni concise della cellula iniziale del tema di Liza. Il tema della contessa, in fortissimo, conclude questo episodio nuovamente fondato sul giuoco combinatorio di idee musicali. L'entrata di Caterina II è accolta dal coro con la citazione di una polacca composta nel 1791 da Osip Koslovskij, autore russo sette-ottocentesco, per celebrare la vittoria dei Russi sui Turchi: viene citata precisamente la musica della strofe « Echeggia, tuono di vittoria».
 

Quarto quadro

 

16. Scena e coro
Il monologo di German è accompagnato dagli archi: violini primi divisi in tre parti, violini secondi, viole e violoncelli rispettivamente in due parti, per complessive nove parti. Domina la figurazione delle note ribattute in staccato delle prime viole, accompagnate dal pizzicato di violoncelli e contrabbassi. I violini primi armonizzano, accompagnano, raddoppiano, ornano la melodia, alla quale si aggancia la citazione deformata del tema del segreto. L'entrata delle dame di compagnia è onomatopeicamente riprodotta dall'orchestra, al pari dell'atteggiamento decrepito e nello stesso tempo frivolo della contessa, sottolineato dalla citazione, al corno inglese e in ritmo lento, della canzone francese «Vive Henri IV» (Tchaikovsky l'aveva già adoperata nella Bella addormentata) e dell'air da «Richard Coeur de Lion» di Grétry (opera che fu rappresentata nel 1784, molto dopo l'epoca cui fa riferimento la contessa): questa pagina è stata trasportata, rispetto all'originale, in una tonalità più bassa, precisamente una quarta aumentata sotto.
17. Scena finale
Tchaikovsky ricorre ancora alla tecnica combinatoria di idee musicali: il tema della contessa e quello delle carte sono rievocati all'improvvisa apparizione di German; quindi l'onomatopea dello spavento della contessa (acciaccature nei clarinetti) accompagna inizialmente le parole di German, declamate su disegni melodici derivati dal primo tema delI'introduzione dell'opera e dalla ballata di Tomskij nel primo quadro. Il declamato di German prosegue, dopo le funebri combinazioni armonico-timbriche che descrivono la morte della contessa, e viene ripreso il tema d'apertura dell'episodio. Dopo l'entrata di Liza, il tessuto orchestrale è formato essenzialmente da figurazioni ritmiche imperniate sullo schema del tema d'apertura e su quello delle carte, che è ripreso in fortissimo dagli ottoni.
 

ATTO TERZO

 

 

Quinto quadro

 

18. Interludio e scena
Nell'interludio, un corale in stile liturgico ortodosso è intonato da viole e violoncelli; quindi una fanfara proviene da fuori scena, mentre corni e tromboni nel registro grave evocano il Kyrie eleison; infine i due elementi, quello marziale e quello liturgico, sono fusi e deformatl dagli oboi e da violoncelli e contrabbassi. Il monologo di German è ornato dal clarinetto, sullo sfondo del coro funebre.
19. Scena
Rievocato il tema della contessa, con onomatopee del vento e della tempesta, l'apparizione dello spettro è accompagnata dal tema del segreto, sottolineato da sonorità clamorose degli ottoni. Un corno in sordina, a conclusione di questo episodio, introduce il monologo dello spettro che è accompagnato dalla citazione, a valori allargati, dello schema ritmico del tema della contessa, affidato al clarinetto in un disegno melodico discendente.
 

Sesto quadro

 

20. Scena e arioso di Liza
Nell'introduzione, l'assetto strumentale comprende un disegno ritmico agitato nel registro grave (fagotto, tuba, contrabbassi) e un disegno melodico nel registro acuto (flauti, oboi e clarinetto) secondo la tecnica della simultaneità consueta nello stile di Tchaikovsky. Nell'arioso, la melodia vocale (derivata da quella del quarto quadro, in cui Liza consegna la chiave della propria camera a German) è costruita in un ambito diatonico e modale, ed è accompagnata da armonizzazioni tonali: si tratta di un procedimento spesso adoperato da Tchaikovsky nelle trascrizioni di canti popolari.
21. Scena e duetto
Gli accenti dell'arioso si protraggono, col ritorno della melodia vocale nell'ambito tonale. Nella prima parte del duetto, la melodia è intonata alternativamente dalle due voci: anche in questo caso, un procedimento caratteristico di Tchaikovsky che ha curato attentamente le giunzioni tra una voce e l'altra, in maniera che il mutamento di registro risulti molto ravvicinato e venga così messo in risalto, nell'evolversi della melodia, soltanto il cambiamento di colore timbrico. Nella seconda parte del duetto, inframmezzato dal racconto di German (riaffiorano in orchestra gli elementi dell'apparizione dello spettro), riappare la simultaneità di idee musicali: Liza riprende la sua aria, mentre German si attiene al declamato e conclude citando il tema del segreto, combinato col tema della contessa in orchestra. Il suicidio di Liza è commentato dalla ripresa del tema iniziale del quadro ai corni e ai tromboni.
 

Settimo quadro

 

22. Coro e scena
La trama del coro, condotto con qualche punta di accademismo, e del commento orchestrale, allusivo ed onomatopeico, accompagna successivamente il dialogo dei personaggi.
23. Canzone di Tomskij e dei giocatori
Un piccolo pastiche, nel gusto dell'opéra-comique francese settecentesco, su testo di Derzavin, è seguito da una canzone russa, caratterizzata dall'alternativa tra solista e coro e dalla asimmetrica successione di ritmi binari e ternari: è l'ultimo diversivo del dramma e della partitura.
24. Scena finale
Il tema della contessa accompagna, con le sue varianti ed ornamentazioni, l'inizio del giuoco; segue un settimino, dominato dal declamato-arioso di German; ripresa del tema iniziale alla seconda mano del giuoco. In questo punto il brindisi di German assume i contorni di un'aria italianizzante molto stilizzata. Riaffiorano il tema di Eleckij e quello della contessa: quest'ultimo è affidato, a valori aumentati, ai tromboni. Tre accordi fortissimi, dopo un rollo di timpani, per l'annuncio di German, la rettifica di Elockij è accompagnata dal riaffiorare del tema della contessa, il suicidio di German è commentato dal riapparire delle figurazioni che hanno accompagnato l'apparizione dello spettro. La combinazione dei temi di Liza e dell'amore di German appare per le ultime parole del giovane, una cadenza del clarinetto introduce la preghiera per voci sole a cappella. La conclusione è assegnata alla citazione del tema di Liza, nel registro acuto dei violini.